«Chiuso per associazione mafiosa». A sigillare con nastri di carta e un cartello dal sapore intimidatorio le sedi palermitane di Emergency, Amnesty e del circolo del Pd nel quartiere Noce, è stato stanotte il gruppo di estrema destra Audaces. L’azione, rivendicata stamane su Facebook con tanto di foto e comunicato stampa, per «sottolineare la più completa contrarietà alle azioni criminali e spesso dai toni quasi mafiosi delle ong, che costantemente si sostituiscono allo Stato e che vivono di leggi proprie, e di chi si rende complice del loro operato, favorendo e aiutando chi lucra e sfrutta il traffico dei clandestini per il proprio ritorno economico».
Immediati i messaggi di solidarietà, a partire dal segretario regionale del Partito Democratico: «Stanotte una banda di squadristi, appartenenti a un gruppo di destra che si fa chiamare Audaces, ha sigillato con del nastro bianco e rosso la saracinesca del circolo del Pd della Quinta Circoscrizione di Palermo – scrive in una nota Davide Faraone – Stesso identico blitz nelle sedi di Emergency e di Amnesty International. Siamo accusati di aver promosso l’attività criminale delle ong che operano nel Mediterraneo. Questa è l’ultima delle minacce che stiamo subendo da quando siamo saliti sulla Sea Watch. A questi fascisti codardi diciamo che non arretriamo di un millimetro, che non abbiamo paura e che andremo sino in fondo per difendere il principio di solidarietà e i valori della nostra Costituzione democratica. Un abbraccio ai militanti del circolo Pd, non siete soli, coraggio. Noi andiamo avanti».
«A preoccuparci è il crescente clima di allarme rispetto al venir meno dei tradizionali rapporti di tolleranza tra le persone che sono tipici, invece, di quartieri come il nostro dove la presenza di immigrati e ormai un dato acquisito – gli fa eco il segretario del circolo Filippo Carnesi – Questo episodio è la spia di una minaccia alla convivenza di tutti che segnala un degrado dei rapporti ed è un rischio che stiamo correndo tutti». Al di là degli effetti del gesto in sé, colpiscono anche le parole utilizzate che evocano addirittura l’ombra di Cosa nostra. Una forzatura che riflette, tuttavia, la narrazione ribadita come una litania da importanti esponenti della politica, anche nell’ultimo caso della nave Sea Watch.
«Penso sia collegato al giudizio politico espresso dal governo che hanno tacciato alcune ong di far parte di una associazione a delinquere – prosegue Carnesi – da qui il passaggio ad associazione mafiosa è stato naturale. Non credo abbia un grande significato in sé, ma ovviamente non dobbiamo dimenticare dove ci troviamo. E non dobbiamo sottovalutare i rischi di logiche di intolleranza in un quartiere periferico, tenendo distinti temi come la povertà e la mancanza di lavoro con l’individuazione di un nemico facile».
«Si è scelto di colpire proprio questo circolo e non altri perché nel quartiere Noce c’è una densità di immigrazione tra le più alte a Palermo – dice Salvo Altadonna consigliere Pd della V circoscrizione – Noi lavoriamo costantemente con le comunità. Questo imbarbarimento degli argomenti fa sì che un problema che non c’era sta nascendo, come se gli immigrati ci fossero da oggi e qualcuno vuole strumentalizzare questa presenza mettendo a rischio tutto il lavoro fatto in questi anni. Un passo indietro, quindi, non lo facciamo. Rilanciamo dicendo ai cittadini siamo pronti al confronto per discutere con le persone della Noce: è un gesto veramente infantile fatto una minoranza estrema».
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