Un ostello che diventi punto di riferimento per i giovani di tutto il mondo. Nuova vita per il Collegio della Sapienza, la grande struttura storica che si trova al centro di piazza Magione, a Palermo, che per tanti anni fu usata come convento per le suore di Madre Teresa di Calcutta e che adesso è tornata all’amministrazione comunale. L’immobile è stato scelto dall’Agenzia del Demanio per entrare a far parte del progetto “Valore Paese – Dimore“, che conta oggi più di 200 immobili. Beni per metà di proprietà dello Stato e metà di altri Enti pubblici, che hanno risposto all’invito lanciato dall’Agenzia nel corso del 2013.
Gli immobili sono stati individuati secondo specifici requisiti di qualità architettonica, attrattività turistica e potenzialità di mercato. Il progetto sul Collegio della Sapienza è stato presentato ieri durante una conferenza alla presenza del sindaco Leoluca Orlando e del presidente nazionale dell’Agenzia delle Demanio, Roberto Reggi. A presentare l’incontro c’era il massmediologo Klaus Davi. Presenti anche pezzi importanti della società civile attiva sul territorio da Libera ad Addiopizzo da Push al centro Pio La Torre.
«Siamo qui insieme all’Agenzia del Demanio per vedere se possiamo dare avvio a un nuovo percorso che prevede la messa a reddito di istituti storici come il Collegio della Sapienza – ha detto il sindaco -. Vogliamo fare di questo posto un luogo di riferimento per i giovani di tutto il mondo, però qualche stanza dell’istituto sarà destinata all’istituto Pio La Torre: è una promessa fatta tanti anni fa questa. Questo è il quartiere arabo della città dove sono nati Falcone e Borsellino, contiamo molto sulla vostra forza soprattutto finanziaria, visto che noi abbiamo molte idee, ma pochi fondi». L’Agenzia del Demanio affiancherà il Comune di Palermo in questo processo, finanziando il progetto.
«Il demanio ha avuto un atto d’indirizzo molto chiaro da parte del Governo – ha spiegato Roberto Reggi – cioè accompagnare gli enti territoriali nel percorso di valorizzazione di tutti i beni pubblici che vanno sottratti al degrado e valorizzati in vario modo, con iniziative che creano indotto». «C’è un’incremento di attenzione verso il territorio – ha aggiunto – e noi cercheremo di essere ancor più attenti grazie alle 16 agenzie presenti su tutto il Paese. Non vogliamo metterci su un piedistallo ma di fianco agli enti territoriali per dare una mano e farli crescere. Il Governo è stato molto chiaro: la destinazione deve rimanere in mano agli enti, noi siamo disponibili ad accompagnare l’amministrazione mettendo fondi e seguendo tutto il progetto. Non mancano i fondi, mancano i progetti di qualità».
“Valore Paese – Dimore“, in linea con il piano strategico del turismo 2020 e con la progettazione comunitaria 2014-2020, si pone come obiettivo il recupero del patrimonio pubblico dismesso in una prospettiva di partenariato pubblico-privato, non più semplicemente come costo, ma come significativa leva di sviluppo dei territori e di rilancio del sistema economico.
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