Quale futuro per il Centro Cardiologico Pediatrico Mediterraneo all’ospedale San Vincenzo di Taormina. Interrogazione al presidente della Regione, Renato Schifani, e all’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, in vista della scadenza della convenzione stipulata. A chiedere spiegazioni sono i deputati di Sicilia Vera e di Sud chiama Nord. L’accordo siglato tra l’Azienda Arnas-Civico di Palermo e il Policlinico San Donato di Milano ha gettato un’ombra sul mantenimento del CCPM nella Perla dello Jonio.
«Con gli anni – ha affermato il coordinatore dei gruppi parlamentari Danilo Lo Giudice – il Centro Cardiologico Pediatrico Mediterraneo di Taormina è diventato un polo sanitario di eccellenza e riferimento non soltanto per il Meridione d’Italia ma anche per altri Paesi in tutto il mondo. Da ricordare che è divenuto ufficialmente Centro di Eccellenza Europeo per l’utilizzo di supporti extracorporei come metodica “salvavita”. È il primo Dipartimento Medico-Chirurgico in Italia a ricevere un riconoscimento così prestigio. È inoltre centro di formazione a distanza con il Children’s Hospital di Miami e Toronto. In risalto sono le collaborazioni con policlinici universitari e gli ospedali di Germania, Austria, Stati Uniti, Francia ed Inghilterra e gli interventi nelle zone più povere del mondo, con oltre 750 pazienti curati nei loro paesi d’origine. In 10 anni sono stati effettuati: 7.000 ricoveri, 5.000 interventi e più di 25mila assistenze ambulatoriali. Lo scorso dicembre la Regione Siciliana ha dato il via libera al bando per riportare la cardiochirurgia pediatrica presso l’ospedale Di Cristina di Palermo e in data 28 settembre 2022, con una gara a evidenza pubblica, l’Arnas ha aggiudicato il servizio al Policlinico San Donato di Milano, per un importo complessivo triennale di poco più di 8 milioni di euro e con la possibilità di un ulteriore rinnovo di 24 mesi. È chiaro adesso che con la riapertura della cardiochirurgia pediatrica a Palermo sarebbe difficile tenere in piedi il CCPM di Taormina in base ai parametri contenuti nel decreto Balduzzi poiché, per la definizione delle reti ospedaliere regionali, sarebbe prevista una sola cardiochirurgia pediatrica su cinque milioni di abitanti».
Il timore, sostanzialmente, è quello di vedere soppresso il Centro. Per questo «chiediamo – continua Lo Giudice – che vengano disposte accurate indagini al fine di fare chiarezza sulla regolarità delle procedure applicate per l’espletamento del bando finalizzato alla convenzione tra l’Ospedale Civico di Palermo e il Policlinico San Donato di Milano. Riteniamo grave, il fatto che sia stato disatteso il requisito richiesto esplicitamente nel bando di gara quale il “collegamento ad un centro abilitato al trapianto cardiaco”, garantito, invece, dall’Ospedale “Bambino Gesù “di Roma. E chiediamo al Governo regionale se abbia attentamente valutato l’inutile spreco dell’ingente somma di denaro pubblico necessario per smantellare e ricostruire qualcosa che già esiste e che funziona in maniera eccellente».
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