Una interrogazione parlamentare diretta al ministro degli Interni Angelino Alfano per sollecitare una risposta dalla prefettura di Catania in merito ai compensi percepiti dai commissari nominati per la gestione del servizio di nettezza urbana a Catania e della discarica della Oikos in contrada Valanghe d’inverno. È l’iniziativa del parlamentare nazionale del Partito democratico Giuseppe Berretta. Il deputato ha inviato la formale richiesta di accesso agli atti alla prefetta etnea Maria Guia Federico, senza però ricevere risposta.
Berretta ripercorre le vicende che hanno portato alla nomina dei commissari, scaturita dopo l’inchiesta della procura di Palermo Terra mia che ha coinvolto anche Domenico Proto, proprietario della Oikos spa, azienda che ha in appalto – assieme alla Ipi – il servizio di pulizia nel Comune di Catania e gestisce la discarica a cavallo tra i territori di Motta Sant’Anastasia e Misterbianco. Per quanto riguarda il servizio in città, a settembre 2014 sono stati nominati amministratori Carlo Gualdi, Maurizio Cassarino e Riccardo Tenti. Per la gestione dell’impianto, nel mese di dicembre, assieme a Cassarino e Tenti, viene nominato Stefano Scammacca. In entrambi i decreti prefettizi, per stabilire gli onorari dei quattro professionisti si rimanda a un successivo provvedimento. Sono passati diversi mesi, e ancora «non risulta noto il compenso che gli amministratori percepiscono ogni mese e questi atti di cui si parla non sono accessibili tramite il sito della prefettura di Catania».
Il tema è stato sollevato anche dal sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo, e dai cittadini raccolti nei movimenti civici No Discarica, che hanno incontrato il viceministro degli Interni Filippo Bubbico per esporre i dubbi sull’operato dei commissari, soprattutto sulle richieste di modificare il progetto di chiusura della discarica mottese. «Si dice che il compenso mensile di ciascun commissario ammonterebbe a 90mila euro», riporta Giuseppe Berretta. «Nonostante tutto questo e nonostante una mia formale richiesta di accesso agli atti alla prefettura, il 10 luglio scorso, non è stata fornita alcuna risposta da parte della prefettura etnea riguardo ai compensi degli amministratori». E il deputato richiama alla norma che «prevede l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di pubblicare le informazioni in questione».
Altre richieste sono quelle di «limitare i compensi degli amministratori, sulla base di quanto stabilito dall’Autorità nazionale Anticorruzione», oltre ai «chiarimenti in ordine alle modalità di scelta dei suddetti amministratori, e delle ragioni per le quali due di essi sono stati nominati in tutte le amministrazioni, cumulando per tale ragioni cospicui compensi professionali».
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