Interlandi: “Io con il Muos non c’entro nulla”

Rossana Interlandi non ci sta. L’ex assessore regionale al Territorio e Ambiente, respinge le accuse che la indicano come la principale responsabile del via libera al Muos di Niscemi. E lo fa scrivendo una nota sulle pagine Facebook dei comitati che si oppongono alle antenne satelliari che la marina Usa sta costruendo in provincia di Caltanissetta.

“Negli anni 2006 e 2007, periodo in cui ho ricoperto la carica di assessore regionale del Territorio e dell’Ambiente, non ho mai sentito parlare di Muos, ne’ da parte degli uffici regionali, ne’ tantomeno da parte dell’opinione pubblica, ne’ mai alcun niscemese mi segnalo’ questa problematica” afferma l’ex assessore.

Qui di seguito pubblichiamo la sua versione dei fatti. Ovviamente, chi avesse  prove che le cose sono andate diversamente, può contattarci. Questo giornale, come sanno i nostri lettori, si è sempre schierato contro il Muos, così come è stato durissimo con il governo Lombardo (come con i partiti che sostengono il governo dei banchieri di Monti). Questo non significa che chi ha fatto parte di quel governo non abbia diritto di replica o di rettifica. Ma leggiamo cosa scrive Interlandi:

 

“Venni a sapere molto dopo che la base americana di Ulmo aveva inviato in assessorato l’istanza per sottoporre a valutazione di incidenza questa installazione, ma il plico contenente l’istanza non venne nemmeno aperto dagli uffici regionali perche’ nel frattempo venne varata all’ARS la legge 13/2007 che trasferiva la competenza a occuparsi delle valutazioni di incidenza dalla Regione ai Comuni. Peraltro questa legge passo’ con il voto contrario del Governo, da me rappresentato in aula quel giorno.

E si capisce anche perche’ espressi quella contrarieta’. Semplicemente non ritenevo che i Comuni avessero al proprio interno le professionalità tecniche (zoologi, botanici etc) per occuparsi di tale tipo di valutazione. E quindi , dopo il varo della legge, diedi disposizioni al dirigente generale di provvedere a smistare le pratiche relative a tutte le valutazioni di incidenza giacenti in assessorato ai vari Comuni di pertinenza. Cosi fu che la pratica relativa al Muos , fu trasferita ,chiusa per come si trovava , al Comune di Niscemi.

Quindi – prosegue l’ex assessore- nessuno a quel tempo in assessorato, e tantomeno io che da assessore non mi occupavo certo , ne’potevo occuparmi di singole pratiche, sapeva alcunché di questo Muos, Nel 2009, essendo stata chiamata a dirigere il Dipartimento Territorio e Ambiente, la polemica era gia’ scoppiata a Niscemi a causa del parere favorevole rilasciato dal Comune di Niscemi per la valutazione di incidenza. E cosa faccio io allora? Affronto la questione come un fatto di politica ambientale e informo l’Assessore regionale e il Presidente della Regione, Lombardo.

Quest’ultimo mi da mandato di preparare una lettera da inviare al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dove si esprimeva la contrarietà assoluta al Muos e si auspicava una posizione nettamente contraria anche da parte del Governo nazionale. La lettera fu inviata ma non ho idea se ci fu mai una risposta. Ancora, inviai immediatamente ARPA (Agenzia regionale di protezione ambientale) allora diretta dall’ing. Marino, presso la base Ulmo per effettuare un’ispezione e una rilevazione delle onde elettromagnetiche sulle antenne esistenti e in più di farsi mostrare il progetto del Muos e di fare una rilevazione preventiva sulla simulazione progettuale.

ARPA si reco’ effettivamente sul posto: i militari Americani non solo non fecero accedere i tecnici all’interno della base, ma si rifiutarono anche di esibire il progetto opponendo il segreto militare . Cosi Arpa se ne torno’ con le pive nel sacco e presento’ in assessorato solo una relazione sull’attività svolta esternamente alla base. Della questione informai ovviamente l’Assessore e poi con la mia uscita dal dipartimento Territorio io venni esclusa da qualunque conoscibilità del problema.

Infatti anche quando si tenne a Niscemi il consiglio comunale alla presenza del presidente della Regione io venni tenuta debitamente a distanza e non mi fu permesso nemmeno partecipare a quel consiglio proprio perche’ la mia ostilita’ al Muos , come pure alla centrale nucleare di Palma di Montechiaro, al rigassificatore di Priolo, alle trivellazioni in Val di Noto e nel Mediterraneo , e’ sempre stata conosciuta ed espressa. Purtroppo le manipolazioni della verità oggi vanno di gran moda , ma occorre avere pazienza e continuare per la propria strada non aspettandosi di certo di risultare simpatici a tutti”.

Daniela Giuffrida

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