Urla, sospiri, intere famiglie in attesa, anziani per ore in piedi, gente che vaga, lamentele. È la situazione che giornalmente si presenta presso la sede dell’Inps di Palermo sud-ovest di via Puglia. Già dalle prime ore dell’alba il piazzale antistante è un brulicare di gente intenta a scrivere il proprio nome su un foglio bianco che viene appeso sulla cancellata. Chi invece arriva quando già la sede dell’istituto di previdenza è aperta sa già che dovrà aspettare parecchie ore prima di poter essere ricevuto in uno dei 20 sportelli a disposizione degli utenti.
Tra pratiche per la richiesta di assegno di invalidità, legge 104, richieste per il sostegno d’inclusione, nella sede Inps di via Puglia a regnare è il caos e gli operatori degli sportelli sono costretti a lavorare tra le proteste generali. I ritardi nell’erogazione dell’assegno pensionistico, del sostegno a reddito, e permessi relativi alla Legge 104 in attesa di approvazione da parecchio tempo sono ormai una normalità. Per questo giornalmente una folla inferocita di persone prende d’assalto gli uffici.
Risposte poco esaustive e rinvii continui agli utenti vengono giustificate dagli stessi dipendenti con la denuncia di carenza di personale e di strumenti obsoleti messi a loro disposizione. La situazione di caos è peggiorata ulteriormente da quando è stata trasferita la sede dalla vicina via Laurana a quella attuale e da quando gli sportelli che prima erano suddivisi per compiti specifici, adesso sono stati trasformati in sportelli unici ad eccezione del front office e dello sportello per i verbali sanitari.
«Mi trovo qui dalle 7 e mezza – racconta un’anziana quando sono già le 9 e mezza -, non so ancora a che ora potrò andare via. Vengo già da tre settimane ma la mia pratica ancora non è stata sbloccata». Intanto finalmente va via dalla sede di via Puglia un giovane: «Sto uscendo adesso solo perché questa mattina sono arrivato alle 6 – racconta – ho dovuto prendere il turno su un foglietto appeso davanti all’entrata». Un altro signore lo interrompe: «Io non posso lasciare la famiglia alle 6 del mattino per prendere il turno – dice – non è normale che per poter sbrigare una pratica all’Inps devo attendere ore ed ore. Alla fine devo tornare a casa senza aver potuto ottenere granché, mi toccherà fare la fila di nuovo la prossima settimana».
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