Ingroia: “Con il Pd si può dialogare”

Non ha ancora sciolto le riserve, deciderà questa settimana la sua discesa in campo formando “una lista civica alternativa al berlusconismo ed al montismo”. Così Antonio Ingoia, ieri a Palermo durante la presentazione del libro “Io so” scritto con i giornalisti Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, aggiunge un altro tassello al complicato puzzle che lo vede in prima linea, candidato alla Presidenza del Consiglio.

“Valuterò – ha affermato – se le condizioni che avevo posto saranno soddisfatte, in tal caso dichiarerò la mia eventuale candidatura”. Questo significa che lascerà il suo incarico in Guatemala, chiediamo al magistrato? “Beh, sì, nel momento in cui deciderò di entrare in politica è chiaro che il mio compito al servizio dell’Onu si dovrà esaurire. Io ci sarò se ci saranno anche gli altri”.

Che intende?

“E’ un appello alla società civile per fare un passo in avanti verso la politica al nostro fianco, ed un invito alla vecchia politica a fare un passo indietro. Noi abbiamo bisogno anche dei partiti che hanno dimostrato di non piegarsi né al berlusconismo, né al montismo. In quest’ottica credo che, da parte della politica, occorra un atto di servizio e di responsabilità. Un passo indietro che non significa mettersi da parte ma, al contrario, dare più spazio alla società civile di quanto non si sia mai fatto nel passato. Sotto questo profilo la nostra vuole essere un’iniziativa storica rispetto alla politica in Italia”.

Lei ha parlato anche di una “Terza Primavera”.

“Ho parlato di una Terza Primavera (che è anche il nome dell’associazione formata da un gruppo di professionisti e cittadini che hanno accolto il nostro appello che abbiamo chiamato ‘Io ci sto’. , E’ il manifesto firmato alla manifestazione di Roma insieme ai Sindaci di Palermo, Leoluca Orlando, e di Napoli, Luigi De Magistris. Quella di Orlando, nella seconda metà degli anni ’80, è stata la Prima ‘Primavera’. La seconda è stata quella messa in atto dalla magistratura nel periodo post stragista. Quella di oggi è la terza. Spero che, dopo la primavera, al contrario delle altre due venga l’estate, cioè il tempo in cui si raccolgono i frutti”.

Ci sono anche i detrattori che non vedono di buon occhio la sua discesa in politica…

“Credo che ci sia poco da replicare. Ritengo che un magistrato, come ogni cittadino, abbia il diritto costituzionale di votare e di essere votato, quindi non vedo alcuna contrapposizione. Vedo, semmai, e in questo senso condivido le considerazioni del presidente, Rodolfo Sabelli (presidente dell’Associazione nazionale magistrati ndr) che bisogna regolamentare l’eventuale rientro in magistratura alla fine dell’eventuale legislatura. Ho letto che, per Sabelli, è inopportuno che un magistrato ritorni nella sede dove ha esercitato l’attività politica, ed io sono d’accordo con lui”.

Quale sarà il contenuto del vostro progetto aldilà della dichiarata opposizione al montismo e al berlusconismo?

“Ci sono dieci punti concreti e specifici. Il ripristino del diritto dei lavoratori, dell’articolo 18, l’efficacia delle sentenze nel dichiarare illegittimi i licenziamenti dei lavoratori, ma anche un’efficace politica antimafia che costituisca davvero una svolta e tornare sul decreto anticorruzione, ripristinando l’efficacia della concussione. Insomma bisogna fare una vera e propria inversione di tendenza, una ‘rivoluzione civile’, come l’ho definita qualche giorno fa”.

Per fare questa rivoluzione avrà bisogno di alleati…

“Il nostro progetto non ha l’imperativo di fini elettorali immediati. Intanto siamo disponibili a un dialogo con il Pd e poi anche con Di Pietro. Ci sono tanti uomini politici di spicco del Pd e tantissimi elettori di questo Partito che hanno le mie stesse idee su molte cose. Io non conosco bene, se non per averlo incontrato in modo sporadico e fortuito, l’onorevole Bersani, ma lo stimo per la sua serietà e per la sua competenza. Credo che con lui ci si possa intendere”.

Di Pietro ha detto che l’Italia dei Valori sarà tra i promotori della lista civica nazionale che metterà insieme tutti quelli che si sono opposti ai Governi Berlusconi e Monti. Una lista civica in cui c’è anche lei come candidato premier. Quindi, delle due l’una: o è Di Pietro che non sa cosa vuol fare lei, o è lei che non sa quel che sta dicendo Di Pietro…

“Anche De Magistris qualche giorno fa lo aveva proposto e mi aveva sollecitato ad un ruolo di prima posizione, ed io ringrazio Di Pietro per il sostegno e l’invito. Ma, come ben sa il leader dell’Idv, la decisione finale la prenderemo fra qualche giorno”.

Non è lei che ha detto che Di Pietro non dovrebbe stare in prima fila, che dovrebbe fare un passo indietro e non mettere la faccia in questa lista…

“Io ho parlato in generale ed era presente anche Antonio Di Pietro. Il motivo è solo quello di lasciare spazi liberi per agevolare la società civile a venire avanti”.

 

Marina Pupella

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