C’è un indagato nell’inchiesta sulla morte dei cinque operai uccisi dal gas sprigionato dai liquami mentre lavoravano alla rete fognaria di Casteldaccia, in provincia di Palermo. Si tratta di Nicolò Di Salvo, il titolare della Quadrifoglio, la ditta – che è già stata sequestrata – che aveva le opere in subappalto dalla società municipalizzata Amap. L’accusa è di omicidio colposo plurimo. Nell’inchiesta aperta dalla procura di Termini Imerese, le indagini degli inquirenti stanno tentando di ricostruire la catena delle responsabilità per la strage.
Stando a quanto emerso, l’uomo avrebbe ricevuto in serata un avviso di garanzia. Si tratta di un atto dovuto perché possa nominare un medico legale di fiducia che parteciperà domani all’autopsia delle vittime. Al momento, dunque Di Salvo sarebbe l’unico indagato a dovere rispondere delle misure di sicurezza di cui aveva dotato gli operai. L’inchiesta è coordinata dalla pubblico ministero Elvira Cuti. L’autopsia, a cui potranno partecipare anche i consulenti dei familiari delle vittime, sarà eseguita domani all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo dalla dottoressa Stefania Zerbo.
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