Indagato per estorsione il direttore di Telejato Scatta il divieto di dimora per Pino Maniaci

Nel 2014 denunciò che ignoti avevano ucciso e impiccato i suoi cani, ultima di una serie di intimidazioni subite. «Ora mi devono dare la scorta, ce la giochiamo con la mafia», diceva Giuseppe Maniaci, direttore della emittente tv di Partinico Telejato diventato famoso per le sue campagne contro i clan di Cosa nostra, non sapendo di essere intercettato e tentando di far passare come mafiosa una intimidazione legata a vicende private. E dopo aver denunciato presunte intimidazioni mafiose (l’auto bruciata e la morte dei cani) ricevette anche la telefonata del premier Matteo Renzi, nel dicembre 2014, che gli espresse «solidarietà, vicinanza e apprezzamento per l’impegno coraggioso contro la mafia e la criminalità organizzata’». Secondo la Procura, però, a minacciarlo sarebbe stato in realtà il marito dell’amante, circostanza che il giornalista sapeva bene. Maniaci si ritrova indagato per estorsione nell’inchiesta dei carabinieri che ha portato all’arresto di dieci mafiosi della provincia di Palermo. 

Per lui scatta ora la misura cautelare del divieto di dimora nelle province di Palermo e Trapani. Il giornalista, infatti, è indagato per estorsione. Secondo l’accusa, avrebbe chiesto somme di denaro e agevolazioni in cambio di una linea editoriale più morbida sull’operato delle amministrazioni di Borgetto e Partinico e su relazioni e parentele scomode di alcuni primi cittadini. Poche centinaia di euro e i riferimenti spiacevoli sarebbero spariti dai servizi di una emittente conosciuta per le sue battaglie antimafia. 

È uno degli effetti dell’indagine e di quanto emerso dalle intercettazioni eseguite dai carabinieri di Partinico, avviate nel 2012, sotto il coordinamento del capo della Dda di Palermo, Francesco Lo Voi, dell’aggiunto Vittorio Teresi e dei sostituti Roberto Tartaglia, Annamaria Picozzi, Francesco Del Bene, Amelia Luise, che hanno consentito oggi anche di sferrare un duro colpo alla mafia di Borgetto, nel Palermitano. Le attività dei militari hanno consentito di documentare l’interesse dei mafiosi a condizionare le scelte amministrative del comune di Borgetto, con particolare riguardo all’esecuzione di alcuni lavori pubblici. Maniaci, ritenuto da molti un paladino dell’antimafia, per le sue battaglie condotte nei suoi tg contro la mafia, ha sempre respinto le accuse, affermando che l’inchiesta è una vendetta della Procura nei suoi confronti.

Redazione

Recent Posts

Catania, trovato deposito di auto rubate in un garage a Librino

Gli agenti del commissariato di polizia di Librino hanno passato al setaccio i garage di…

7 ore ago

Escursionista si ferisce sull’Etna, soccorsa dai vigili del fuoco

I vigili del fuoco del distaccamento di Randazzo del comando provinciale di Catania sono intervenuti…

8 ore ago

Sciacca, minorenne aggredito e ferito a colpi di casco

Agguato a colpi di casco contro un minorenne a Sciacca: l'aggressione è avvenuta nella zona…

12 ore ago

Palermo, furto con spaccata in un bar in via delle Magnolie

Furto con spaccata nel bar delle Magnolie a Palermo. Il colpo nell'omonima via è stato messo…

13 ore ago

San Berillo, bloccato un pusher di 22 anni. Spacciava seduto su una sedia a bordo strada

La polizia di Catania ha beccato un pusher di 22 anni con addosso crack e…

13 ore ago

Aci Bonaccorsi, scoperta un’autofficina abusiva. In un terreno vicino smaltiti rifiuti speciali

Denunciato il titolare di denunciato il titolare di un’autofficina ad Aci Bonaccorsi, in provincia di…

13 ore ago