Incompatibilità degli incarichi: quanti sono i casi sospetti? Lo chiede il M5S all’Ars

Mentre il Commissario dello Stato continua ad essere un po’ distratto sull’applicazione in Sicilia del Decreto 39, che ha introdotto nuove norme sull’incompatibilità degli incarichi nella P.A. e che è stato varato con la Legge Anticorruzione, il Movimento 5 Stelle, prova a fare i conti.

Vuole sapere cioè, quanti sono in tutto i casi sospetti. La sensazione è che siano tantissimi. I più noti riguardano le nomine all’Irsap e all’Irfis (entrambe pretese da Confindustria Sicilia) ma in giro per l’amministrazione regionale non sono i soli.

Un nuovo siluro per i piani alti della Regione? Potrebbe arrivare dall’Ars, dove il M5S ha appena depositato un’ interpellanza sulle incompatibilità per gli incarichi nella pubblica amministrazione, sulla scorta di quanto stabilito dal decreto legislativo numero 39 dell’ 8 aprile del 2013, che ha introdotto numerosi divieti al conferimento ed al mantenimento di incarichi presso l’amministrazione regionale, gli enti pubblici, gli enti di diritto privato in controllo pubblico e per gli incarichi amministrativi di vertice, dirigenziali e di amministratore di enti pubblici e di enti privati in controllo pubblico.

“Il decreto – afferma il deputato 5 Stelle Matteo Mangiacavallo, primo firmatario dell’atto – avrebbe dovuto essere operativo anche in Sicilia. Ma così non ci risulta, anche a dispetto di una nota del Presidente della Regione del giugno scorso, che sollecitava specificamente l’applicazione della parte riguardante gli incarichi amministrativi di vertice e dirigenziali nella pubblica amministrazione”.

Con l’interpellanza i parlamentari chiedono di conoscere quanti e quali siano, a diversi mesi dalla disposizione presidenziale, i casi di incompatibilità in atto esistenti presso l’amministrazione regionale e presso gli enti sottoposti al controllo o alla vigilanza della Regione e se vi siano dipendenti interni od esterni all’amministrazione regionale che ricoprano ancora incarichi in violazione delle disposizioni del decreto legislativo 39 e, in caso affermativo, perché non si sia provveduto ancora alla loro sostituzione”.

 

Redazione

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