Una 27enne originaria di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, è rimasta coinvolta in un incidente ieri mattina in Lombardia. Marina Galesi, questo il nome della ragazza, nata nella località dle Nisseno e cresciuta a Rimini, si trovava a bordo di una Volkswagen Polo, guidata dal compagno 28enne. Il giovane Slavomir Andrees – ma per tutti Andrea – Lombardi, di origini polacche e figlio adottivo di una famiglia di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, ha perso la vita nell’impatto.
La coppia stava ritornando da una vacanza, quando intorno alle 4 di notte, nel tratto tra Lodi e Casalpusterlengo dell’autostrada A1, è rimasta coinvolta in un incidente insieme ad altre tre autovetture. Coinvolti anche bambini e adolescenti per un totale di dieci feriti. Complessa la dinamica: stando alla ricostruzione della polizia, ci sarebbero stati diversi impatti uno dopo l’altro. Nel primo è avvenuto lo scontro tra due auto contro un piccolo branco di cinghiali, che stava attraversando il tratto autostradale. Poco dopo, il secondo impatto: uno dei due uomini sarebbe sceso dalla macchina per soccorrere o chiedere aiuto e sarebbe stato travolto dalla Polo del 28enne polacco che, successivamente dopo essere finito contro gli altri due mezzi fermi, è morto sul colpo. Il guidatore che aveva abbandonato la propria auto si trova invece in gravi condizioni all’ospedale di Parma.
La fidanzata, attualmente in prognosi riservata presso l’Ospedale Maggiore di Lodi, ha riportato varie fratture in tutto il corpo e un grave trauma al torace che ha provocato il collasso di un polmone. «Marina è quasi fuori pericolo – racconta il padre Enzo Galesi a MeridioNews – ma siamo ancora in allerta». Marina vive a Castelfranco Emilia, dove da un paio d’anni conviveva insiema al compagno. Da oltre venti vive in Emilia Romagna, dove i genitori hanno deciso di trasferirsi. «Marina è nata a Niscemi ma è cresciuta qui. Il suo mondo, i suoi amici, la sua vita sono sempre stati qui – continua il padre -. Quattro anni fa ha incontrato Andrea, con il quale aveva il progetto di costruire una famiglia. Per questo avevano deciso di vivere insieme a Castelfranco, dove abita la famiglia di lui e dove entrambi lavoravano». Tanto il dolore per la morte del ragazzo. «Non è giusto che in autostrada, dove si paga un ingresso per avere un servizio, avvengano fatti simili. Non è ammissibile che per un attraversamento di cinghiali si muoia», denuncia l’uomo.
Secondo una stima di Coldiretti, negli ultimi anni sono stati quasi quattrocento gli incidenti provocati dai cinghiali che, come in questo caso, scavano dei cunicoli sul terreno adiacente alla recinzione, lasciandola perfettamente integra e attraversano i tratti autostradali indisturbati. «Alcuni agricoltori della zona avevano denunciato la presenza massiccia dei cinghiali in questa zona, non è giusto che si debba sempre aspettare il morto per agire», conclude il padre della ragazza.
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