INCHIESTA/ Catania, quel ‘pasticciaccio brutto’ dei parcheggi multipiani di Piazza Europa!

NELLA CITTA’ DI SANTAPAOLA IL ‘VIEZIETTO’ DI AGGIRARE LE LEGGI E’ DURO A MORIRE. CON UN ACCORDO FUORI DALLA GRAZIA DI DIO IL COMUNE DI CATANIA HA CONCESSO AL GRUPPO VIRLINZI LA POSSIBILITA’ DI REALIZZARE UN PARCHEGGIO IN UN LUOGO STORICO DELLA CITTA ETNEA. SCARICANDO IL COSTO DI 7 MILIONI E PASSA DI EURO, ‘SPALMATO’ IN 23 ANNI, SUGLI IGNARI CITTADINI CATANESI. MA CHI HA FIRMATO QUESTO ACCORDO – IL RUP – NON HA I POTERI PER FARLO. NEL SILENZIO GENERALE IL CONSIGLIO COMUNALE E’ STATO ESPROPrIATO DI UN ATTO DI PROPRIA COMPETENZA. IL SINDACO BIANCO NON HA NULLA DA DIRE?

di Ignazio De Luca

Catania e la sua Piazza per antonomasia: Piazza Europa. Da poco meno di dieci anni i catanesi associano Piazza Europa a un termine anglofono: “project financing “. Noi assoceremo a questo luogo un termine tutto italiano: “lo strano accordo bonario”.

La vicenda è nota e molto sinteticamente la riassumiamo. L’amministrazione comunale degli anni passati, retta da Umberto Scapagnini, tramite i poteri speciali conferitigli con decreto dal Governo Berlusconi, ha ceduto per 40 anni i diritti di superficie al gruppo imprenditoriale Virlinzi. Questo gruppo, mediante il ricorso al project financing (finanza di progetto) avrebbe dovuto costruire un parcheggio interrato multi piano (per la cronaca, con la finanza di progetto i privati realizzano l’opera pubblica con i propri soldi per poi remunerare il capitale investito con una parte degli introiti delle gestione).  (sopra, un’immagine di Piazza Europa, a Catania: foto tratta da blog.ctzen.it)

Il gruppo Virlinzi è stato e fa parte della ristrettissima cerchia dei padroni della Città con attività imprenditoriali varie e diversificate molto ben avviate. Non è esagerato definirlo il secondo gruppo, per importanza, dopo il gruppo di Mario Ciancio. 

La magistratura ha bloccato il progetto per circa sei anni. Definitasi la vicenda giudiziaria, la Parcheggi Europa – la società del gruppo Virlinzi -aggiudicataria dell’appalto, ha chiesto di “pervenire al riequilibrio economico-finanziario dell’opera pubblica attraverso I’integrazione di risorse finanziarie accessorie”.

Così si legge nella determina dirigenziale, sottoscritta il 2 maggio 2013, dal Responsabile Unico del Procedimento (RUP) in rappresentanza del Comune di Catania, ingegnere Orazio Palmeri e la società Parcheggi Europa.

Risorse finanziarie accessorie, che si sarebbero trovate, a seguito dell’accordo bonario del novembre 2011, proposto da Parcheggi Europa e accettato dal RUP del Comune, anche col parere favorevole dell’avvocatura comunale. Risorse quantificate e definite congrue al riequilibrio finanziario dell’opera pubblica dal Collegio arbitrale con la decisione adottata del 28 marzo – 22 aprite 2013, in 325 mila euro annui per 23 anni, mediante la concessione a Parcheggio Europa della gestione di (altri) 230 “stalli” (leggi parcheggi) a raso limitrofi al parcheggio interrato .

Ovvero su generazioni di cittadini catanesi, per mero (fallace) calcolo politico, è stato scaricato un onere di 7 milioni e mezzo di euro, per ristorare una società il cui cantiere era rimasto inattivo per 5 anni per cause di forza maggiore (l’intervento della magistratura) .

Ma cosa c’entrano i catanesi in tutto questo? Basta essere nati a Catania per giustificare l’esborso di questi soldi con le tasse? Perché mai dovrebbero assoggettarsi a questo balzello? Per confermare che a Catania, l’interesse e il privilegio di pochi, prevalgono sulla collettività?

Le pretese risarcitorie di Parcheggi Europa, oltre che strumentali e contingenti alle vicende politiche amministrative, appaiono francamente irricevibili in un libero mercato imprenditoriale, dove il rischio d’impresa, per definizione, racchiude l’alea insita in ogni progetto imprenditoriale.

Qualche considerazione occorre fare per l’ex Sindaco, Raffaele Stancanelli (arrivato subito dopo Scapagnini), che a pochi giorni dalle elezioni amministrative induce il dirigente Comunale alla sottoscrizione dell’accordo bonario con la Parcheggi Europa.

Atto amministrativo che non può essere classificato di ordinaria amministrazione, ma è certamente di straordinaria amministrazione: cose che, in genere, non si fanno a ridosso di elezioni. Ma tant’è. 

Questi i fatti della cronaca recente, che tanto malumore politico istituzionale hanno suscitato. Noi poco più giù dimostreremo che l’accordo bonario sottoscritto tra Parcheggi Europa e il dirigente Comunale, è nullo e che almeno due generazioni di catanesi non dovrebbero essere vessati da balzelli di medievale memoria.

Per dimostrare la nullità dell’accordo bonario è assolutamente indispensabile una breve cronistoria “dei poteri speciali” conferiti all’allora Sindaco di Catania, Scapagnini, deceduto lo scorso aprile.

All’allora Sindaco Scapagnini, con ordinanza del Presidente del Consiglio n. 20 del 20 dicembre 2002, furono conferiti i poteri speciali, prorogati con successiva ordinanza n. 331 del 19 dicembre 2003; l’8 agosto 2005, l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva emanato terza ordinanza, la n. 3457, con la quale venivano rinnovati fino al 30 aprile 2006 i poteri speciali del Sindaco di Catania.

Scapagnini nell’ottobre 2006 chiese una proroga dei poteri per l’attuazione ed il completamento delle opere già programmate. Con ordinanza n. 3555 del 5 dicembre 2006 del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Capo del Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, il Governo nazionale confermò Umberto Scapagnini, quale Commissario delegato per il traffico e la sicurezza sismica fino al 30 aprile 2007.

Scapagnini, con quest’ultima ordinanza, avrebbe dovuto provvedere “in regime ordinario, in termini di somma urgenza, all’attuazione ed al completamento delle opere già programmate per il superamento dell’emergenza nel settore del traffico e della mobilità nel territorio del Comune di Catania”.

Rileviamo e osserviamo: in tutte le ordinanze dalla n. 20 del 2002 e fino alla n. 3457 del 2006 si legge che viene conferito “al Commissario delegato il potere di approvare progetti con atto che sostituisce, ad ogni effetto, visti, pareri, autorizzazioni e concessioni di competenza di organi statali, regionali, provinciali e comunali ed inoltre costituendo, ove occorra, variante allo strumento urbanistico generale e dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori”.

Come si può agevolmente intendere dalla lettura “il potere speciale” del Sindaco Scapagnini, era assoluto, tanto che poteva scavalcare senza dare alcun peso a “visti, pareri, autorizzazioni e concessioni di competenza di organi statali, regionali, provinciali e comunali disponendo, ove occorra, variante allo strumento urbanistico”.Insomma un vero e proprio monarca assoluto sciolto dall’osservanza di ogni Legge.

Tale potere assoluto verrà di fatto circoscritto, con l’ordinanza ultimativa del 30 aprile 2007. In forza di questa ordinanza il Sindaco Scapagnini avrebbe dovuto provvedere solo “in regime ordinario, in termini di somma urgenza”, al completamento delle opere programmate.

Tradotto dal burocratese vuol dire che il “regime ordinario” trasferisce in sala rianimazione i poteri speciali, il cui decesso verrà certificato dall’ordinanza del 30 aprile 2007.

Da quanto sopra esposto, appare di tutta evidenza che l’accordo bonario sottoscritto da Parcheggi Europa e dal dirigente Comunale non ha alcuna validità.

Cessati gli effetti delle ordinanze dei poteri speciali con la n. 3457 del 2006, ogni organo dello Stato, della Regione, del Comune si è riappropriato delle funzione assegnate loro dalle leggi. Seguendo questo elementare filo logico amministrativo, il dirigente del Comune interlocutore della società Parcheggi Europa non ha alcun titolo, o meglio, non è legittimato a cedere per anni 23 (ventitré) la gestione di 230 (duecento trenta) “Stalli” (parcheggi), essendo la materia attinente al diritto di superficie che è una delle attribuzioni urbanistiche di esclusiva competenza del Consiglio comunale .

Di più. La nostra tesi è avvalorata da un fatto incontrovertibile. La società “Sostare” partecipata del Comune di Catania, che gestisce gli stalli, sia per la dismissione che per l’individuazione dei nuovi stalli è assoggettata alle decisioni deliberate dal Consiglio comunale .

Per quanto precede non v’è dubbio che l’accordo bonario con Parcheggi Europa non poteva essere sottoscritto dal Responsabile Unico del Procedimento, ma avrebbe dovuto essere discusso dal Consiglio comunale di Catania e approvato o respinto con deliberazione motivata.

Si rimane basiti pensando che questo molto elementare principio circa la competenza esclusiva del Consiglio comunale in materia di stalli possa essere passato inosservato a tutta l’intera classe politica catanese, senza distinzioni di schieramento. Tutti gli esperti, i consulenti a vario titolo, possibile che non conoscano le attribuzioni che le leggi assegnano al Consiglio comunale?

E l’avvocatura comunale che parere ha dato? Sono gli organi di stampa che devono surrogarla? E il Sindaco di Catania, Enzo Bianco, non sa nulla di questa brutta storia? A Catania esiste ancora la legalità?

Si rimane smarriti e interdetti per questa altra pagina di mala politica gravante sulla pelle dei cittadini!

 

Giulio Ambrosetti

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