Incendio auto dell’attivista di Libera, no pista mafiosa Il responsabile puntava a bruciare un cumulo di rifiuti

Nell’ambito delle indagini sull’incendio che ha bruciato l’auto dell’attivista di Libera Chiara Natoli, la pista mafiosa, ipotizzata in un primo momento visto l’impegno della donna, potrebbe essere accantonata. Le immagini delle videocamere e i primi accertamenti degli investigatori farebbero pensare a un tentativo di dar fuoco a rifiuti abbandonati nella zona, il quartiere popolare di Borgo Vecchio, da parte di un uomo.

Le fiamme, appiccate a un cumulo di immondizia, si sarebbe propagate fino a raggiungere la macchina della giovane. L’obiettivo dell’incendiario quindi non sarebbe stato il veicolo. Le videocamere infatti, al contrario di quanto si è detto, immortalerebbero non due uomini, poi in fuga, ma una persona in ciabatte, che peraltro non sarebbe nuova a gesti simili, che passa con un accendino e dà fuoco ai rifiuti.

Redazione

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