Incendi, piromani puntano le riserve del Siracusano «Attacco allo Stato». Ma prevenzione è già in ritardo

«Siamo davanti a un attacco allo Stato». Corrado Bonfanti, il sindaco di Noto, all’autocombustione, non ci crede. Specialmente se nel giro di una decina di giorni ad andare a fuoco sono stati due dei luoghi naturali più importanti del territorio: la riserva di Vendicari e quella di Cavagrande. Fortunatamente i danni non sono stati ingenti, ma ciò significa poco. «Nel caso di Vendicari l’incendio ha interessato un canneto, ma se non fosse stato per l’intervento dei vigili del fuoco, della Protezione civile e del Corpo forestale poteva accadere ben peggio – prosegue il primo cittadino – Ricordiamo che questo luogo è importante anche per la presenza di tantissime specie importanti di uccelli». Quando si parla di roghi in Sicilia il pensiero non corre ai piromani, intesi come soggetti affetti da psicopatologie, ma a criminali. Che, vicini o meno ai clan, sembrano di certo organizzati. 

«L’esatto movente non posso saperlo, ma sono certo che è una sfida alle istituzioni e non credo che per forza debba esserci un collegamento con questo territorio», aggiunge Bonfanti. La provincia di Siracusa per oltre tre anni ha dato al governo Musumeci l’assessore all’Agricoltura, il ramo dell’amministrazione regionale che si occupa della campagna di prevenzione degli incendi, specialmente per quel che concerne l’impiego degli oltre 15mila forestali stagionali che ogni anno vengono assunti per un numero definito di giornate: 78, 101, 151. Fasce d’impiego che potrebbero mutare con la riforma del settore che era stata promessa da Edy Bandiera e che ha ereditato Toni Scilla, il nuovo assessore, ma che ancora non è mai stata presentata. Neanche ai sindacati. «Domani abbiamo un incontro in assessorato – dichiara il segretario regionale di Flai Cgil Tonino Russo – ma non credo che si parlerà di riforma, il disegno di legge temo non sia ancora pronto». 

A preoccupare intanto sono i possibili ritardi nell’avvio dei lavori per la realizzazione dei viali parafuoco. Le opere sono strettamente connesse con l’avvio del rapporto con gli stagionali, ma, nonostante la primavera inoltrata, i tempi non sembrano essere maturi. «La finanziaria è stata approvata in ritardo ma soprattutto prevede per il settore forestale l’uso di risorse legate ai fondi europei e ciò inevitabilmente – prosegue Russo – determinerà ulteriori lungaggini per la necessità di redigere progetti che devono rispettare gli standard previsti dall’Ue». Alla Regione, in queste settimane, si sta lavorando anche al nuovo bando di gara per la fornitura temporanea di mezzi aerei antincendio. L’intenzione sarebbe ancora una volta di usufruire della convenzione con i vigili del fuoco e al contempo indire una gara d’appalto. Quest’ultima, negli ultimi tre anni, è andata alle stesse due imprese uniche partecipanti. Sul fronte antincendio, la Regione a fine dell’anno scorso ha indetto una gara da oltre 20 milioni di euro per dotarsi di nuovi mezzi per le attività via terra, tra autobotti e cabinati. Tuttavia, l’iter ha registrato un improvvisto stop ed è stato annullato per via di una serie di rilievi fatti da alcune ditte interessate a partecipare. Tra questi il fatto che il file del capitolato speciale d’appalto riportava la firma di un’azienda del settore. 

Sui roghi nella parte sud-orientale della Sicilia è intervenuto ieri anche Angelo Bonelli dei Verdi. «Chiediamo che la procura distrettuale antimafia apra un’inchiesta sugli incendi di questi giorni che sono al cento per cento dolosi».

Simone Olivelli

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