Una conferenza stampa per presentare i primi risultati dell’attività di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica nell’ambito dell’osservatorio metropolitano sulla devianza minorile, istituito nell’ambito dell’accordo sottoscritto a Catania nel gennaio 2021 su iniziativa del prefetto e dal presidente del tribunale per i minorenni, sulla scorta dell’esperienza maturata da quest’ultimo a Reggio Calabria col progetto Liberi di Scegliere. «Un’attenta analisi fenomenologica – si legge in un comunicato della prefettura – strutturata in larga parte sulle rilevazioni dei dati statistici riguardanti l’incidenza dei reati nella città metropolitana di Catania, ha evidenziato un diffuso coinvolgimento di minorenni in fatti di rilevanza penale o, comunque, di disvalore sociale, imputabile, tra l’altro ad un diffuso impoverimento culturale, a una carenza educativa e all’incapacità delle strutture sociali di arginare tali derive, con la conseguenziale emersione del fenomeno della dispersione scolastica».
Stando ai dati la percentuale media di dispersione scolastica di circa il 25 per cento di alunni coinvolti, che pone Catania a livelli di primato nazionale in rapporto al numero degli abitanti, ma a cui non sono conseguite adeguate politiche sociali di prevenzione e contrasto. «Da ciò deriva il concreto rischio che il fenomeno della dispersione scolastica alimenti il mercato del lavoro nero o costituisca bacino di utenza per le organizzazioni criminali che reclutano minorenni che provengono da famiglie in condizioni di disagio e si trovano in situazioni di disimpegno lavorativo o scolastico, diventando modello di attrazione».
Per provare ad arginare il problema la questura, insieme ai dirigenti scolastici «è stata impegnata nel monitorare e riscontrare la rilevanza delle violazioni all’obbligo scolastico e, ove previsto, a richiamare formalmente i genitori al rispetto del patto per l’inclusione sociale in tema di reddito di cittadinanza che prevede, in capo a coloro che non assolvono all’obbligo scolastico dei figli, la sanzione della decurtazione e/o della decadenza del beneficio economico». Nei primi sette mesi del 2022 sono oltre 800 i procedimenti civili per dispersione/evasione scolastica finalizzati all’eventuale sospensione di benefici previdenziali eventualmente concessi ai familiari dei minorenni segnalati.
Dopo la conferenza stampa si è tenuta una riunione dell’osservatorio con un focus sui progetti del Pnrr su possibili interventi di riqualificazione urbana finalizzati a contrastare il disagio sociale, in particolare dei minori. In questo contesto sono stati istituiti tre tavoli tematici: Il primo si concentrerà sui progetti di rigenerazione urbana, compresi quelli dedicati all’edilizia scolastica, alla mobilità e al verde urbano. Il secondo dedicherà la propria attenzione ai progetti di formazione, cultura della legalità e contrasto alla dispersione scolastica. Il terzo tavolo opererà, infime, un’attività di monitoraggio e prevenzione dei fenomeni di devianza minorile, attenzionando, in particolare ai reati sentinella, che vedono coinvolti i minori. L’osservatorio aggiornerà i propri lavori a settembre.
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