In piazza dipendenti ex province «Basta a silenzio e inerzia Governo»

Tornano a protestare a Palermo i dipendenti delle ex province siciliane. In concomitanza con la convocazione, da parte del presidente della Regione, Rosario Crocetta, dei commissari straordinari degli Enti le rappresentanze sindacali unitarie delle ex province insieme alle segreterie regionali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Csa e Diccap hanno indetto un sit-in. L’appuntamento è, a partire dalle 10, davanti la sede dell’assessorato regionale alla Funzione pubblica, in viale Regione siciliana. E’ prevista la partecipazione di 150 Rsu provenienti da tutta l’Isola.

Dopo la bocciatura della legge sui Liberi consorzi e i tagli in Finanziaria sui trasferimenti i lavoratori sono «fortemente preoccupati» per il loro futuro occupazionale, ma anche per «la tenuta dei servizi». Lo stop al ddl per loro, infatti, «non lascia sperare niente di buono». Tutte le Rsu delle 9 ex province dopo il presidio davanti l’assessorato si sposteranno a Palazzo Comitini, sede dell’ex Provincia regionale di Palermo. All’ordine del giorno ci sono «le azioni da intraprendere unitariamente con tutte le organizzazioni sindacali», spiegano Saverio Cipriano e Maurizio Magro Malosso, coordinatori Rsu di Palermo.

Il 15 maggio, nel giorno della festa dell’Autonomia, i dipendenti delle ex province si erano già riuniti in assemblea nei nove capoluoghi siciliani, denunciando lo stallo degli enti in servizi essenziali come la manutenzione stradale e annunciando lo stato di agitazione con uno sciopero regionale previsto tra fine mese e i primi giorni di giugno.

«Denunciamo il perdurare di una situazione di silenzio e inerzia da parte del governo regionale che non legiferando continua a mantenere gli ex enti in stato di commissariamento – dichiarano Cipriano e Magro Malosso –. La gravissima situazione finanziaria in cui versano ormai le 9 ex Province, a causa dei tagli imposti dalla legge Finanziaria nazionale e i mancati trasferimenti del governo regionale, ha avuto ripercussioni nell’erogazione dei servizi essenziali ai cittadini».

Le segreterie regionali confederali del pubblico impiego chiedono che sia garantito «il funzionamento degli enti intermedi di governo del territorio» e si arrivi a «una riforma compiuta del settore, tenendo in equilibrio il rapporto che deve esistere fra funzioni, risorse e mantenimento dei livelli occupazionali».

Redazione

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