In coda sulla trazzera del M5s, con pendenze al 20% Tra frizioni a rischio, auto ferme e indicazioni carenti

Una trazzera da gioia e dolori. A poche settimane dall’inaugurazione della via dell’Onestà da parte del Movimento 5 Stelle – con tanto di discussioni sulle condizioni a pagherò tramite cui l’opera è stata finanziata – sul web si registrano le prime impressioni da parte di chi, al netto delle ideologie politiche e delle strumentalizzazioni, ha avuto modo di sperimentare la strada nata con la promessa di ridurre i disagi causati dal crollo di uno dei piloni del viadotto Himera sull’autostrada Catania-Palermo.

E, come c’era da aspettarsi, i pareri favorevoli si alternano a quelli negativi. D’altronde le particolarità tecniche della trazzera – su tutti la
pendenza media del 20 per cento con punte massime del 27 – sin da subito avevano destato perplessità sulle condizioni di guida. A quanto pare tra le conseguenze per i guidatori non vi è solo la necessità di guidare in salita a una velocità particolarmente ridotta – per larghi tratti soltanto in prima marcia – e in discesa prestando attenzione ai freni; i rischi riguarderebbero anche la meccanica delle automobili, con possibili danni a frizioni e motori. Soprattutto se sulla via dell’Onestà si creano delle file. 

Negli ultimi giorni è stato pubblicato un video che descrive l’attraversamento della trazzera in una situazione di particolare traffico. Autore delle riprese
Antonello Casagni, che per motivi professionali e non si trova costretto a utilizzare la trazzera diverse volte a settimana: «La percorro quattro volte a settimana, da quando era sterrata; solo che allora la utilizzavo solo in discesa – racconta a MeridioNews -. Il pomeriggio in cui ho girato il video è stato il giorno di maggior traffico, anche perché nei giorni precedenti le indicazioni erano carenti per cui la maggior parte delle auto transitava per Polizzi».

Casagni tiene a sottolineare come all’origine del video non vi sia stata l’intenzione di attaccare l’opera in sé: «Purtroppo sono state travisate le motivazioni del mio video – continua -. Non ho voluto assolutamente criticare la trazzera, ma la leggerezza con cui è stata gestita l’informazione». A riguardo l’uomo sottolinea come siano carenti le indicazioni per i guidatori: «Immaginatevi un neopatentato che si trova incolonnato senza sapere cosa l’aspetta, oppure una famiglia con utilitaria e bagagli a non finire – aggiunge Casagni -. Io non ho avuto alcun problema all’auto, anche perché, pur non essendo un pilota, ho un’esperienza di guida di oltre due milioni di chilometri, ma ho visto persone arrancare e costrette a fermarsi a bordo strada con l’auto in panne». 

Non è il primo video che l’uomo pubblica sulla trazzera, dando anche diversi consigli su come affrontare la salita: «In uno di questi post una ragazzina mi ha ringraziato dicendomi che le avevo fatto capire che avrebbe avuto problemi». Tra gli aneddoti che hanno segnato queste prime settimane di vita della trazzera, uno riguardante l’odissea vissuta da un anziano: «Un giorno, alcune auto davanti a me si sono fermate. La prima vettura era guidata da un vecchietto con la moglie accanto. Dopo alcuni tentativi, sfrizionando a più non posso, l’auto si è fermata e soltanto grazie all’aiuto di alcuni giovani che hanno preso la guida dell’auto dell’anziano siamo riusciti ad arrivare in cima». 

Simone Olivelli

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