Dopo un mese trascorso nella casa circondariale di Brucoli, l’82enne lentinese Antonino Zocco si trova adesso agli arresti domiciliari in una casa di riposo. La richiesta avanzata dall’avvocata Loredana Battaglia, che assiste l’anziano accusato di avere ucciso con due colpi di pistola la sua ex compagna e convivente di 39 anni Giusy Ponte, è stata accolta dal gip del tribunale di Siracusa Andrea Migneco.
Durante l’interrogatorio davanti al pubblico ministero di Siracusa Marco Dragonetti, nelle ore successive al delitto, l’anziano aveva confessato di avere ammazzato la donna per il sospetto di un furto. «L’avevo accolta a casa e lei mi ha derubato – aveva raccontato Zocco parlando in dialetto – Avevo in casa una banconota da 50 euro che non sono più riuscito a trovare. È stata lei, ne sono certo». Un movente che, però, non sarebbe solo di natura economica. L’82enne bracciante agricolo, padre di nove figli e con un matrimonio e una convivenza andati male alle spalle, avrebbe raccontato anche di essersi sentito «preso in giro».
I due, che si conoscevano da circa quattro anni, in passato avevano avuto una relazione e avevano anche convissuto in quella casa. Il rapporto era poi finito, ma il legame tra i due sarebbe rimasto. Tanto che la donna qualche volta sarebbe tornata a pranzare da Zocco. Anche dopo l’inizio della sua relazione con un nuovo compagno. È dopo un litigio con lui che, il 5 giugno, Giusy Ponte torna a bussare a casa dell’anziano per chiedergli ospitalità. Lui l’accoglie. Stando a quanto emerso dalle indagini, la mattina del 9 giugno, tra i due nasce un’accesa lite al culmine della quale l’anziano avrebbe impugnato una pistola calibro 6.35 che deteneva illegalmente. La vittima avrebbe provato a ripararsi dietro una porta ma è stata raggiunta all’addome da due spari che le sono stati fatali.
Circa un’ora prima di morire, la 39enne per due volte avrebbe chiamato al numero unico per le emergenze (il 112) per chiedere aiuto. Nessuno sarebbe però intervenuto. Giusy Ponte muore nel giorno in cui avrebbe dovuto presentarsi davanti al gip per la convalida del provvedimento di allontanamento dalla casa del convivente a cui, qualche giorno prima, aveva inferto una coltellata durante un litigio. Per questo era andata a casa dell’82enne che adesso è accusato di omicidio volontario. La scelta dei domiciliari in una struttura – la cui località resta segreta – è stata dettata non solo dal fatto che la casa di Zocco è ancora sotto sequestro dopo i rilievi dei Ris, ma anche perché davanti a quell’abitazione di via Sicilia, in pieno centro storico a Lentini, sarebbero stati anche lasciati dei mazzi di fiori.
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