In 359 sbarcano in città, al via i trasferimenti  Caritas: «Cittadini contribuiscano ad accoglienza»

Lasceranno Palermo alla volta dell’Umbria, della Lombardia e degli altri centri di accoglienza italiani i 359 migranti giunti stamani al porto di Palermo a bordo della nave “Diciotti” della Guardia costiera. Tra loro anche un centinaio di minori stranieri non accompagnati egiziani e magrebini, che il Comune dovrà distribuire nei centri che ne avranno la disponibilità, e 77 donne del Corno d’Africa, di cui una in gravidanza. Anche questa volta, per il 17esimo sbarco avvenuto in città nel corso di quest’anno la Caritas ha risposto alle prime emergenze dei profughi provenienti, soprattutto dall’Egitto, dalla Somalia, dal Sudan e dalla Siria. 

Per alcuni di loro sono state necessarie le cure mediche a causa dei traumi da stress dovuto al viaggio in mare nel Canale di Sicilia. Più di trenta i volontari della Caritas si sono impegnati nella distribuzione di acqua, sacchetti con un pasto e scarpe. Tra i volontari anche alcuni giovani e meno giovani che parlano bene inglese e arabo e quattro volontari del campo internazionale Emmaus. «Si è trattato questa volta, rispetto agli ultimi che erano stati molto drammatici, di uno sbarco abbastanza sereno e tranquillo – riferisce la coordinatrice dei volontari Caritas, la psicologa Anna Cullotta -. Tra i volontari si è creato anche un buon clima e qualcuno è riuscito anche a scambiare un sorriso e qualche parola di saluto e di conforto ai profughi in attesa di essere trasferiti in altre regioni d’Italia».

Da giugno la Caritas di Palermo ha scelto di attivarsi nell’accoglienza, soltanto nello spirito di massima gratuità. Al porto, continueranno a essere distribuiti e donati scarpe, acqua, panini, vestiti e anche la permanenza temporanea nei centri di accoglienza sarà fornita nella piena gratuità, cioè senza alcun rimborso spese da parte della prefettura, come invece era avvenuto precedentemente. L’appello alla città è quello di «contribuire all’assistenza dei migranti, in vario modo e secondo le proprie possibilità». 

Redazione

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