Immigrazione, Iacolino (Ppe): “Ad un mese dalla strage di Lampedusa nessuna azione concreta”

NON C’E’ SOLO IL GOVERNO CROCETTA A FARE CHIACCHIERE. ANCHE LA COMMISSIONE EUROPEA NON SCHERZA. FINITA L’EMERGENZA, LA UE TORNA A IGNORARE IL PROBLEMA DEI MIGRANTI

“Ad un mese dalla strage di Lampedusa, la Commissione europea e gli Stati membri non hanno messo in campo azioni concrete per fronteggiare l’emergenza, tutt’altro che conclusa, degli sbarchi nel canale di Sicilia”.

A dirlo è l’europarlamentare del Ppe, Salvatore Iacolino, vicepresidente della Commissione per le Libertà civili, la Giustizia e gli Affari interni.

“Eccetto la Slovenia che sta collaborando con l’Italia nell’operazione ‘Mare Nostrum’ – aggiunge Iacolino – il salvataggio e l’accoglienza dei migranti è tutto sulle spalle degli Stati membri rivieraschi. La task-force formata da Commissione europea, Europol, Frontex, Servizio per l’azione esterna dell’Ue esiste solo sulla carta. Mancano mezzi, energie e risorse economiche. Così come è stata finora disattesa la risoluzione congiunta approvata dal Parlamento europeo in materia d’immigrazione”.

Insomma, finita l’emergenza Lampedusa, seppelliti i morti con le solite fanfare, la solita retorica e le solite promesse, l’Unione europea torna ‘latitante’. Lampedusa, la Sicilia, qualche altra Regione del Sud Italia e qualche altro Paese europeo tornano, ad soli, ad affrontare il dramma dei migranti che continuano a morire e ad essere trattati malissimo.

Il tutto nel silenzio generale. Come se nulla fosse accaduto. 

“La politica degli annunci – conclude Iacolino – deve lasciare spazio ai fatti, altrimenti un pezzo d’Europa sarà sempre più lontana dal popolo europeo”.

 

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