È approdata nel pomeriggio a Palermo la nave di Medici senza frontiere con a bordo 529 migranti, tratti in salvo in cinque diverse operazioni nel Canale di Sicilia. I profughi, provenienti in prevalenza da Siria, Sudan, Nigeria e Bangladesh, sono tutti in buone condizioni di salute. «Solo per due di loro è stato necessario il ricovero in ospedale per alcune fratture» spiega Antonio Candela, direttore dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo a MeridioNews. Tra i migranti arrivati al molo Puntone c’erano anche 10 donne, di cui 4 in gravidanza, e 25 minori, oltre alle salme di cinque immigrati che hanno perso la vita durante la traversata. Si tratta di quattro donne e un uomo deceduti per disidratazione.
Ad accogliere i profughi la task force predisposta dalla prefettura e composta, oltre che dalle forze dell’ordine, dai volontari della Caritas diocesana, che hanno distribuito acqua, panini e scarpe, dal personale dell’Asp e dagli uomini della Croce rossa e della Protezione civile. Quindici profughi, familiari delle cinque vittime, saranno ospitati proprio in una struttura della Caritas. Tutti gli altri, invece, saranno trasferiti in regioni del centro nord.
«La macchina dell’accoglienza – dice ancora Candela – è ben rodata. Oggi al porto c’erano 51 operatori sanitari, tra cui 9 mediatori culturali, figure su cui abbiamo investito tantissimo e che risultano indispensabili per fornire assistenza ad uomini e donne, che spesso non parlano una parola di inglese e francese». Sulla banchina del porto sono stati allestiti tre triage, di cui uno dedicato solo a donne e minori, per i primi controlli sanitari. A disposizione abbiamo messo anche pediatri e ginecologi. «Abbiamo fornito l’assistenza psicologica ai familiari delle vittime, ad un uomo, in particolare, disperato per la perdita della moglie durante la traversata» conclude Candela. La donna era una delle cinque salme.
E l’ennesimo sbarco di migranti è per il sindaco Leoluca Orlando l’occasione per tornare a puntare il dito contro «una normativa europea inutile e disumana». Per il primo cittadino i migranti sono «vittime di un sistema criminogeno che, unito a quello proibizionistico, derivante dalla presenza del permesso di soggiorno, li rende schiavi e facili prede della criminalità organizzata. Abbiamo più volte denunciato l’indifferenza dell’Europa che si comporta come Ponzio Pilato e che si gira dall’altra parte – aggiunge – alzando muri e rinnegando le proprie ragioni fondative. Nel Mediterraneo è in corso un genocidio e noi non vogliamo essere considerati complici. Ed è per questo motivo che abbiamo approvato la Carta di Palermo, che prevede l’abolizione del permesso di soggiorno, diventato un vero e proprio strumento di tortura. Palermo e la Sicilia si dimostrano ancora una volta generosi e campioni dell’accoglienza, ma non possono essere lasciati soli a gestire il fenomeno migratorio» conclude Orlando.
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