Illuminazione pubblica a Palermo: un appalto da 17 milioni di euro bloccato da tre anni

SULLO SFONDO UNA STRANA DELIBERA, APPROVATA VENERDI’ SCORSO DAL CONSIGLIO COMUNALE. UNA STORIA SEGLALATACI DA UN GRUPPO DI PROFESSIONISTI

Un gruppo di professionisti, affezionati lettori del nostro giornale, ci ha consigliato di approfondire il contenuto di una delibera approvata venerdì scorso dal Consiglio comunale di Palermo. E’ una delibera approvata nel giorno in cui Sala delle Lapidi approvava la cosiddetta ‘Anagrafe degli eletti’ della quale il nostro giornale ha ampiamente riferito.

Non abbiamo riferito nulla di questa seconda delibera della quale solo oggi apprendiamo l’esistenza. Questa seconda delibera riguarda l’Amg, la società, che fa capo al Comune di Palermo, che si occupa della gestione del gas e dell’illuminazione pubblica della città.

La delibera approvata venerdì scorso in frett’a e furia da Sala delle Lapidi contiene una ‘strana’ prescrizione che non è stato facile ‘decifrare. In pratica, una gara d’appalto da 15-17 milioni di euro per il potenziamento dell’impianto di illuminazione in alcune aree di Palermo, non verrà più bandita dall’Amg, ma dal Comune di Palermo.

A fatica, siamo riusciti a ricostruire questa storia. Che comincia nel 2009, quando l’allora Governo nazionale retto da Silvio Berlusconi stanzia per il Comune di Palermo, retto allora dal Sindaco, Diego Cammarata, 150 milioni di euro. Soldi presi dal Fas, sigla che sta per Fondi per le aree sottoutilizzate. Risorse nazionali che, per l’85 per cento, dovrebbero essere destinate alla realizzazione delle infrastrutture nel Sud Italia.

Il Governo Berlusconi, in realtà, questi soldi li stanziava, in buona parte, per pagare i precari del Comune di Palermo. Una parte di questi fondi, però, anche per non farla ‘sporca’, venivano utilizzati per infrastrutture. Da qui lo stanziamento di 17 milioni di euro per l’Amg (poi anche stanziamenti per Amat e Amia).

Amg, lo ribadiamo, è una spa partecipata dal Comune di Palermo. Ha propri dipendenti e, supponiamo, propri consulenti. E sono proprio i dipendenti a redigere i progetti per il potenziamento dell’illuminazione pubblica in alcune zone di Palermo: Mondello, Partanna Mondello, via Libertà e zone vicine.

A progettazione ultimata, l’iter di questi lavori pubblici si blocca. Si arriva, così, a fine 2011, quando il Comune viene commissariato. La gestione commissariale non sblocca l’iter di questi lavori. Ereditati dall’attuale amministrazione comunale retta da Leoluca Orlando.

Nemmeno l’attuale amministrazione sblocca i lavori. E un motivo, a quanto pare, c’è. I vertici di Amg sostengono che, trattandosi di fondi stanziati per il Comune di Palermo, debba essere lo stesso Comune a bandire le gare di appalto. Osservazione quanto meno nuova, perché i vertici di Amat Amia (ex Amia, visto che ormai la società è stata posta in liquidazione, sostituita dalla Rap) hanno gestito gli stessi fondi bandendo le gare di appalto.

Amg, invece, non ne vuole sapere di bandire questa gara di appalto. Che non è più di 17 milioni di euro, ma di 15 milioni di euro. Questo perché 2 milioni di tale stanziamento sarebbero stati utilizzati per altre finalità, che supponiamo non di spesa corrente.

Così, su indicazione dei vertici di Amg, la delibera, venerdì scorso, è finita in Consiglio comunale. Ed è stata approvata. La gara non verrà più bandita da Amg, ma dal Comune di Palermo.

A questo punto i nostri amici professionisti sollevano un dubbio. E’ una tesi che a noi sembra un po’ assurda. Ma noi la esterniamo lo stesso. Il tema è il pagamento di questi progetti redatti, lo ricordiamo, dai tecnici di Amg.

Come verranno considerati questi progetti per l’illuminazione di alcune strade della città? Progetti redatti da tecnici di Amg per conto della società per la quale prestano servizio, e quindi retribuiti con una maggiorazione delle loro indennità? O progetti redatti da professionisti – i dipendenti di Amg sono anche loro, ovviamente, professionisti – da pagare con parcelle adeguate, appunto, alle prestazioni professionali?

I nostri amici professionisti, che ci hanno segnalato questa particolare storia, ci fanno notare, sommessamente, che nel secondo caso la remunerazione per il lavoro svolto potrebbe essere diversa. E molto più sostanziosa.

A noi la storia sembra inverosimile. Non possiamo credere che Amg e Consiglio comunale abbiano inscenato tutta questa manfrina per una questione di parcelle.

Resta una constatazione amara: in una città economicamente debole, un’opera pubblica che avrebbe dovuto essere realizzata nel 2010, è ancora bloccata al settembre del 2013. Il resto, tutto il resto – compresa il mancato potenziamento dell’impianto di illuminazione – si commenta da solo.

 

 

Redazione

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