“Lo stato italiano ha perso la testa di fronte al processo democratico e pacifico in corso che ha visto l89,10% di 2.360.235 di veneti votare sì allindipendenza della Repubblica Veneta. Arrestateci tutti. La rivoluzione digitale e pacifica sta facendo tremare lo Stato Italiano”.
Questo il commento dei promotori del referendum separatista veneto, all’arresto, stamattina di 24 indipendentisti veneti.
Nelle ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del tribunale di Brescia su richiesta della Procura, sono contestati i reati di associazione con finalita’ di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra. In realtà queste armi, a quanto pare, non ci sono. Si parla di un ‘tank’ ricavato da un trattore che, secondo gli inquirenti, stava per essere attrezzato con un cannoncino da 12 millimetri, ‘potenzialemte’ pericoloso.
L’operazione dei Ros suscita reazioni forti in tutto il Veneto. Il timore è che si tratti di un vero e proprio attacco autoritario ad un processo democratico. O che la presenza di eventuali mele marce dia allo Stato il pretesto per soffocare le istanze del territorio. Non a caso protesta anche la Lega Nord che pure, come ha precisato il procuratore di Brescia, Tommaso Buonanno, non è coinvolta nelle indagini:
“Domenica 6 aprile alle ore 18 a Verona si terra’ la manifestazione della Lega Nord ‘Pacificamente liberi’. Lo Stato libera mafiosi e clandestini, e processa le idee, siamo alla follia” ha detto il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini.
L’Alleanza, l’organizzazione secessionista colpitta dai carabinieri in Veneto, aveva, secondo i pm, una ”finalita’ eversiva ancora piu’ determinata rispetto all’esperienza fallita dai Serenissimi nel maggio del 1997, in quanto gli associati hanno evidenziato la piena consapevolezza della necessita’ di alzare il livello di scontro per conseguire gli obiettivi prefissati”.
Per conseguire l’indipendenza del Veneto e di altre Regioni italiane -rilevano gli inquirenti- ‘Alleanza ha svolto anche una diffusa attivita’ di autofinanziamento, che ha consentito di raccogliere finora non meno di centomila euro, grazie a singole elargizioni e l’apertura, presso la Cassa Padana, di un conto dedicato alla raccolta dei fondi”. Nel corso delle indagini sono emersi contatti ”con altre realta’ indipendentiste piemontesi, sarde, campane e siciliane, con l’obiettivo di coinvolgerle nella protesta generalizzata”.
Mah…
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