Il tramonto della democrazia tra Fiscal compact e Porcellum

Ormai è chiaro: alle prossime elezioni politiche per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica si voterà con il cosiddetto Porcellum. L hanno deciso i vari big dei Partiti politici italiani: Bersani, Berlusconi, Casini e via continuando.

In pratica, il popolo italiano non conterà nulla. Saranno le segreteria romane a scegliere i nomi dei candidati. I cittadini italiani avranno solo la possibilità di obbedire. Una mortificazione per la democrazia.

L’unica forza politica che sta individuando i propri candidati con le elezioni primarie, almeno fino a questo momento, è il movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Questa formazione politica – per ora l’unica nel nostro Paese – avrà la possibilità di offrire ai propri elettori candidati credibili. (foto a sinistra, tratta da chiaianodiscarica.it)

E’ noto che, con il Porcellum non si esprimono preferenze per i candidati. Si contano i voti di ogni lista e si calcola quanti deputati spettano. Se ad una lista, ad esempio, spettano tre parlamentari, i primi tre di tale lista sono gli eletti. Questo consente alle segreterie romane di determinare in partenza i nomi dei possibili parlamentari.

Con le elezioni primarie, il Movimento 5 Stelle ripristina un po’ di democrazia, perché consente ai propri iscritti di scegliere i candidati che dovranno stare ai primi posti nelle liste per risultare eletti.

Il Pd, il Pdl, l’Udc e via continuando, invece, potranno piazzare ai primi posti delle liste i vari ‘camerieri’, pronti a rispondere del proprio operato non al popolo, ma ai segretari dei Partiti. Una schifezza. La negazione – lo ribadiamo – della democrazia.

Vi chiederete: perché la politica italiana sta facendo tutto questo? In primo luogo, come già detto, per poter piazzare a Roma, tra Camera e Senato, i ‘fedelissimi’ delle segreterie romane. Ma c’è anche un altro motivo, molto più grave.

Quello che la politica oggi non dice – e che non dirà in campagna elettorale per prendere in giro gli italiani – è che il cosiddetto Fiscal compact, un trattato folle dell’Unione Europea al quale l’Italia del Governo delle Banche e dei parlamentari-camerieri ha aderito, presuppone una nuova manovra per ‘allineare’ il nostro Paese ai parametri demenziali di una sempre più demenziale Unione Europea.

Non contenti dell’Imu, non contenti delle tasse, non contenti degli esodati, non contenti dei disoccupati, il prossimo Governo e i prossimi parlamentari che verranno eletti con il Porcellum si accingono a prelevare dalle tasche sempre più povere degli italiani un’altra caterva di soldi? Quanto? Si parla di circa 50 miliardi di euro. Possibile? Noi speriamo di no. Ma l’entità della cifra che circola è questa.

Logicamente, i parlamentari da 20 mila euro al mese non lo possono dire prima del voto: ce lo diranno dopo le imminenti elezioni politiche.

Questo spiega perché, alle prossime elezioni, serve un Parlamento di ‘camerieri’: perché i parlamentari eletti direttamente dal popolo – o meglio, scelti direttamente dal popolo e non dalle segreterie romane – potrebbero opporsi a questo nuovo scippo a danno degli italiani.

Dobbiamo rassegnarci: con l’Unione Europea è finita la democrazia. Siamo entrati in una nuova era fascista, molto più insidiosa e più pericolosa di quella che l’Italia ha conosciuto nel “Secolo breve”.

 

 

Giulio Ambrosetti

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