Il Tar dà ragione a Paul Yaw, non sarà più espulso «Missione continuerà servizio a favore degli esclusi»

Un pronunciamento atteso da tempo e che ha portato pace nel cuore di Paul Yaw Aning, il ghanese di 51 anni a Palermo da 17 anni, che vive nella Missione Speranza e Carità di Biagio Conte. La Terza Sezione del Tribunale Amministrativo di Palermo ha accolto la richiesta di sospensione del provvedimento di archiviazione della domanda di permesso di soggiorno. Il Tar ha evidenziato la sussistenza del «danno grave ed irreparabile» sospendendo così il diniego. L’avvocato Giorgio Bisagna, difensore di Paul, apprezzando il significativo pronunciamento del Tar, che ha raccolto in pieno le prospettate esigenze umanitarie, auspica adesso che la Questura di Palermo ottemperi alla decisione dell’autorità giudiziaria rilasciando un permesso di soggiorno a Yaw.

Intanto dopo lunghi giorni di preghiera e digiuno. «La Missione di Speranza e Carità ringrazia le Autorità Giudiziarie che sono preposte a tutelare i diritti umani – ha detto Biagio Conte – patrimonio di tutti gli uomini e donne, senza differenza di razza, religione, cultura e ceto sociale». La Missione, aggiunge Conte, «continuerà il servizio a favore degli ultimi, per i tanti Paul che vivono emarginati ed esclusi, anche perché vittime di una burocrazia sfiancante che penalizza e condanna la dignità delle persone. La Speranza e Carità che si è mostrata in questo caso, da parte di Istituzioni, gruppi, movimenti e associazioni, ci ha indotto ad una riflessione comune su un forte e trasversale intervento legislativo a tutela dei diritti umani dei migranti, soprattutto dei tanti Paul, che vivono onestamente e integrati, introducendo meccanismi di regolarizzazione permanente, in presenza di idonei requisiti».

Poi ringrazia chi ha condiviso con lui la quotidianità in difesa di Paul, a partire dall’arcivescovo Corrado Lorefice, fino alla comunità diocesana, ai rappresentanti delle varie confessioni religiose e a tutta la cittadinanza e oltre, «che ha manifestato, come di consueto, un grande cuore». Il «grazie» anche alle Autorità , in testa il sindaco «che ha personalmente e fattivamente espresso la sua vicinanza e solidarietà e al Prefetto e al Questore che speriamo di incontrare a breve». Su tutti spicca dello stesso Paul,  che in un suo scritto così dice: «Guarisci il cuore con l’olio del perdono, perdonando tutti coloro che ci hanno ferito e meditando le ferite che abbiamo causato agli altri(…) Prenditi cura del fratello, della sorella debole, dell’anziano, del malato, dell’arrabbiato e del senza fissa dimora». 

Stefania Brusca

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