Il risveglio del Sud Italia che puzza

IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DEL NUOVO LIBRO DI PINO APRILE, TRIONFA LA VOGLIA DI RISCATTO

Presentato al pubblico in anteprima nazionale, lo scorso 25 ottobre, presso il palazzetto dello sport di Orta di Atella (Caserta) il nuovo libro del giornalista e scrittore Pino Aprile. Il titolo emblematico, “Il Sud Puzza” è la storia del “risveglio” generale di un Sud, non più disposto ad accettare ciò che sul suo territorio avviene, ad opera e per mano di chi, quel territorio, sicuramente non ama e non sente proprio.
“Il Sud puzza– scrive Pino Aprile – puzza da morire di cancro, di leucemia, di polmoni, di malattie genetiche. Puzza un po’ ovunque: nella piana del Volturno, a Taranto, a Gela, a Priolo e Augusta, a Brindisi e in val D’Agri. Puzza di monnezza accatastata da decenni, di scarti dell’industria petrolifera e di quella della produzione di cemento, di residui gassosi e no della chimica di trasformazione….. Con quella puzza si campa male e si muore troppo”.
Queste le prime righe di un volume di 400 pagine intessute di storie che parlano di “pizzo” e camorra, di ricatto occupazionale e di voglia di riscatto, di minacce e denunce di gente che non si rassegna a condizioni di vita imposte da mafie, camorre, e uomini in doppio petto, con fasce tricolori ben “legate” addosso.
“Chi si vergogna, o si nasconde o si riscatta. A capolinea della strada che comincia con la VERGOGNA c’è il suo contrario, l’ORGOGLIO. E posso dirvi che c’è tanta gente in marcia su quella via a Sud” ed è quella voglia di riscatto che echeggia fra le pareti del palazzetto dello sport al suono di ’ “Io non ci sto” lanciato dalle mamme dei fuochi… al quale ha risposto altissimo un “Io non ci sto!” totale, esasperato e sentito da tutti i presenti al palazzetto dello sport do Orta di Atella.
La serata è stata colorata e riempita dagli interventi-testimonianza di: Albina Colella, Professoressa di Geologia presso il Dipartimento di Scienze geologiche all’Università degli Studi della Basilicata; Alessandro Marescotti, Presidente di PeaceLink e professore di Taranto; Raffaella Ottaviano, commerciante, Presidente Onorario di “Associazione Antiracket Ercolano per la Legalità” che con le sue denunce è riuscita a liberare la città di Ercolano dalla piaga del racket del pizzo, Daniela Giuffrida, del nostro giornale Link Sicilia, nonché corrispondente del TG Vallesusa ed esponente del “Movimento No Muos Sicilia”che ha portato la testimonianza di quanto avviene in tutta la Sicilia, ma anche in Val Susa; l’immancabile Don Maurizio Patriciello, divenuto ormai simbolo della voglia di riscatto di un territorio intero e poi le mamme, ‘Mamme guerriere di Terra dei veleni’ e ‘Donne per Taranto’, mamme di bambini “che non ce l’hanno fatta” a sopravvivere in una parte d’Italia massacrata dall’incuria e dal dolo, dalla negligenza e dalla malafede di chi poteva evitare e non lo ha fatto, di chi poteva non strumentalizzare il “bisogno” di una popolazione intera della quale ha svenduto la salute e la stessa vita a faccendieri di tutti i tipi e nazionali e stranieri, camorristi e mafiosi di ogni tipo..
Bisogno di “fare rete” per Pino Aprile, dunque, bisogno di riunire mediante quelle che lo scrittore definisce “le formule del coinvolgimento di massa”, i bisogni, le istanze e l’unione di comitati e associazioni per attivare finalmente, un reale cambiamento.
Insomma, a chi accusa gli abitanti di questa parte d’Italia di essere stati svegliati dalla puzza di monnezza, Aprile risponde che è esattamente il contrario, sentono quella puzza…perché si sono svegliati.

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Daniela Giuffrida

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