IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI CALTANISSETTA INTERVIENE SULLE MINACCE RIVOLTE AL PM NINO DI MATTEO
“Potenziare la scorta a Di Matteo come a tutti i magistrati che oggi sono a rischio e’ un atto dovuto da parte dello Stato perché non si possono lasciare da soli i magistrati esposti nella lotta a Cosa nostra”.
Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Caltanissetta, Sergio Lari, che indaga sulle minacce rivolte da Totò Riina ai Pm del processo per la trattativa Stato-mafia.
“Certamente – ha osservato Lari – le minacce lanciate dal carcere da Totò Riina le prendiamo molto sul serio perché Salvatore Riina, in Sicilia, resta il numero uno di Cosa nostra. Bisogna stabilire quali siano fuori dal carcere i soggetti che abbiano eventualmente ricevuto ordini da parte di Riina o ritengano di condividere le valutazioni che lo stesso boss sta facendo in ordine all’opportunità di proseguire in quello stragismo di cui è stato protagonista negli anni ’92 e ’93”.
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