Le prossime elezioni politiche. Questo il leitmotiv che ha portato alla scelta dei componenti della giunta di Musumeci. Il presidente
Più di un partito ha preferito scontentare esponenti fedelissimi o veterani per capitalizzare consensi sui territori in funzione del voto alle Politiche della prossima primavera. A rompere per primo gli schemi è stato il senatore Antonio De Poli, commissario Udc in Sicilia: mentre i siti di informazione frullavano nomi sui componenti del futuro governo, nei giorni scorsi aveva dato indicazioni chiare, ma non recepite nel gioco del toto nomine: «Sarà assessore chi ha concorso in modo determinante alla vittoria elettorale». Un inatteso posto in giunta allora, che alla luce di questo particolare sembra invece scontato, per il nuovo arrivato nell’Udc Figuccia, che ha fatto il pieno di consensi a Palermo, collegio importante per l’Udc di Cesa che punta a fare numeri alle Politiche, contando sulle oltre 9.300 preferenze dell’ex vice capogruppo all’Ars di Forza Italia, passato solo di recente all’Udc, sembra per contrasti personali con il commissario azzurro Gianfranco Miccichè.
Da quanto dice a Meridionews il nuovo assessore, «in Forza Italia forse avrei raggiunto i diecimila voti» , ma gli spazi sarebbero stati ridotti visto il maggior peso degli esponenti storici in un partito trainato dalla leadership del suo fondatore che in Sicilia ha fatto ben due comparse a Palermo e a Catania in campagna elettorale. La versione di Figuccia è però diversa: «Musumeci ha dimostrato di non volere una società per azioni di partiti in giunta – ha detto – ha dimostrato di volere uomini adatti ai ruoli per segnare una vera discontinuità». A Margherita La Rocca Ruvolo andrà quasi di certo la presidenza di una commissione parlamentare, anche se questo dipenderà dal voto in Aula.
Ma la preparazione del terreno per le Politiche pesa anche sulla decisione di affidare un assessorato importante come Pesca e Agricoltura a Edy Bandiera, giovane agronomo laureato con lode, dirigente del consorzio di Bonifica di Siracusa e già presidente del consiglio comunale. Dopo il rifiuto del prorettore Paolo Inglese, voluto da Miccichè, Bandiera senza alcuna esperienza parlamentare, se si esclude una breve parentesi di nove mesi subentrando al posto di Giuseppe Sorbello, sorpassa esponenti del calibro di Riccardo Savona o Marianna Caronia. Sembra sia stato Miccichè a blindare la poltrona in favore di Bandiera, legatissimo alla parlamentare siracusana Stefania Prestigiacomo, che avrebbe insistito affinché la delega che concentra la maggiore quantità di fondi europei, andasse in favore del suo territorio.
Mariella Ippolito, che guiderà la Famiglia e i Servizi sociali, è presidente dell’Ordine dei farmacisti di Caltanissetta e vicinissima a Raffaele Lombardo, pare sia stata indicata proprio da quest’ultimo al posto dell’ex capogruppo autonomista all’Ars Di Mauro. Qualche problema in più solleva la nomina di Pappalardo, il colonnello che guiderà l’assessorato al Turismo. L’esponente catanese di Fratelli d’Italia ha tolto la poltrona al coordinatore per la Sicilia occidentale Giampiero Cannella, si è voluta premiare così la provincia che ha ottenuto più voti di lista alle regionali e la lista che ha preso più voti in totale, nella partita giocata in tandem con Noi con Salvini, che resta fuori dai giochi e fa sapere stasera ufficialmente di iscrivere il suo unico deputato Tony Rizzotto al gruppo misto e fuori comunque dalla maggioranza. La partita tra Fdi e Noi con Salvini resta aperta e rischia di compromettere le maggioranze all’Ars. Intanto oggi la giunta di governo si riunirà per la prima volta alle 15.
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