Il panettone e la colomba della Valle dei Templi Le mandorle del parco a una pasticceria siciliana

Panettoni e colombe della Valle dei Templi. Dopo il vino è il momento dei dolci a base di mandorle che porteranno il marchio di uno dei siti più rappresentativi della Sicilia. Il tutto grazie a una convenzione firmata tra il parco archeologico e un’azienda siciliana. «L’intera produzione del parco di Agrigento, circa cinque quintali, verrà conferita ad un’azienda siciliana e il prodotto verrà esportato in tutto il mondo – spiega Bernardo Campo, commissario del parco archeologico di Agrigento – e riporterà le immagini ed il marchio del nostro sito».

Si tratta di una nuova pagina del progetto Diodoros. Dopo il lancio sul mercato del vino della Valle, esportato anche negli Stati Uniti, e dell’olio, con destinazioni che comprendono Cina e Giappone, «miriamo a valorizzare le mandorle attraverso la produzione di panettoni e colombe pasquali – afferma il direttore Giuseppe Parello – la raccolta delle mandorle verrà affidata all’azienda agricola Frenda e la realizzazione dei dolci alla pasticceria Bonfissuto. Abbiamo una proiezione sperimentale di due anni che servirà per testare i prodotti».

Il progetto Diodoros rientra nella più ampia iniziativa Agri Gentium «campi al servizio della gente», che si articola in tre momenti: la realizzazione di orti sociali con finalità didattiche a stretta cooperazione con le scuole; un progetto che, attraverso la collaborazione delle associazioni, prevede l’assegnazione di aree agricole per realizzare percorsi di riabilitazione e integrazione a vantaggio di persone in difficoltà nel territorio; e infine il progetto Diodoros che punta alla valorizzazione della produzione agricola. 

A permettere queste iniziativa è la gestione autonoma delle finanze del parco della Valle dei Templi. «Il nome Diodoros – sottolinea Parello – è stato scelto per rievocare la figura dello storico siciliano Diodoro Siculo che cantava le lodi dell’agricoltura siciliana. Un’iniziativa con cui il parco si propone di promuovere il sito attraverso le produzioni locali che comprendono vino, olio, mandorle e molto altro, fra cui le erbe officinali e il miele. La produzione di quest’ultimo è legata alla reintroduzione dell’ape nera sicula, una specie in estinzione che pone un duplice obiettivo».

Aurora Randazzo

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