Ha confermato quasi tutti i pronostici la cerimonia di insediamento del nuovo consiglio comunale di Catania. Che, dopo una seduta di quasi cinque ore – la prima per la legislatura eletta a giugno -, ieri sera ha scelto il suo presidente e i due vice vicari lasciando poco spazio alle sorprese. La prima carica, infatti, se l’è aggiudicata – con una larga maggioranza di 39 voti su 43 presenti – la consigliera del Pd Francesca Raciti, 32 anni, data per favorita già dalle scorse settimane e adesso prima donna nelle storia a presiedere l’adunata cittadina. Gli altri due ruoli, invece, sono andati rispettivamente a Sebastiano Arcidiacono, ex assessore della giunta Stancanelli passato con la lista Articolo4 a sostegno di Enzo Bianco, e a Tuccio Tringale per l’opposizione, consigliere confermato con il Pdl, entrambi con 30 preferenze. Tre nomine che, in base ai rumors tra i corridoi di palazzo degli Elefanti, avrebbero mantenuto intatti gli equilibri tra le forze politiche che hanno sostenuto la corsa nel neo primo cittadino e che adesso dovranno convivere all’interno dell’aula consiliare cittadina. Mettendo d’accordo tutti.
In un’affollatissima aula – in cui gli uscieri comunali facevano fatica a far restare dietro al cordone di sicurezza la folla di parenti ed amici dei neoeletti – l’atmosfera pre seduta era quella da primo giorno di scuola. Consiglieri emozionati, assessori per la prima volta sui banchi della giunta, strette di mano, congratulazioni, baci, abbracci e flash dei fotografi. L’apertura dell’adunata – che si è fatta attendere per quasi un’ora – ha lasciato subito il posto ai giuramenti, tra applausi scroscianti e «Bravo!» di incitamento. «Signori, cortesemente, un po’ di silenzio o saremo costretti a sospendere i lavori», ha ripetuto più volte Salvatore Giuffrida, a capo dell’aula in attesa della nomina di chi prenderà il posto del presidente uscente Marco Consoli, oggi vicesindaco. L’assemblea, infatti, nel corso della lunga cerimonia dei giuramenti, ha preso una piega disordinata: consiglieri che passeggiavano e chiacchieravano tra loro, assessori che sbadigliavano o parlavano al cellulare, spettatori scontenti perché la presenza dei giornalisti impediva loro la visuale. Per ripristinare l’ordine, Giuffrida si è dovuto più volte appellare alla campanella d’ordinanza.
Terminati i giuramenti, si è passati alle votazioni (rigorosamente segrete) per eleggere il capo del consiglio comunale e i due vice vicari. Già dalle prime battute della seduta, erano pochi i dubbi sul nome del nuovo presidente. «E’ la Raciti, già si sa», commentavano tra loro i numerosi giornalisti in sala. E infatti, al suo arrivo, le attenzioni dei cronisti erano tutte per la giovane consigliera del Pd, subito intenti a scattarle foto e chiederle dichiarazioni in attesa dell’ufficialità della nomina. Trepidante attesa che è stata ulteriormente rallentata da un ritardo nell’inizio delle consultazioni. «Forse non si sono messi d’accordo su chi devono votare all’opposizione», ipotizza a bassa voce qualcuno in sala. Riserve a quanto pare sciolte in poco più di mezz’ora, quando, dopo le lunghe e lente operazioni di voto, 39 consiglieri su 43 presenti hanno confermato la nomina a presidente per Francesca Raciti, «detta Ciccia» ironizza uno dei colleghi sulla scheda elettorale. E lei, la nuova e prima presidentessa – visibilmente emozionata – si è insediata subito dopo tra gli applausi anche dell’opposizione e con una larga maggioranza in cui sono convogliate le preferenze di tutta l’assemblea. Stessa compattezza che, seppur con qualche numero in meno, ha affidato i ruoli di vice ad Articolo4 e Pdl.
«Sono contenta a pronta a lavorare per la città», ha commentato a caldo la giovane presidentessa. Che, nel suo discorso di insediamento dallo scranno più alto dell’aula consiliare etnea – alla presenza anche del sindaco Enzo Bianco, intervenuto in assemblea per salutare la neoeletta – si è detta orgogliosa per la sua giovane età e per essere la prima donna a presiedere l’assemblea cittadina. Un consiglio comunale «umile, trasparente, efficiente, pronto ad ascoltare la voce dei cittadini per raggiungere risultati in linea con i sogni e i bisogni», garantisce, aggiungendo che sarà «il presidente di tutti i consiglieri, nessuno escluso». In accordo, quindi, anche con l’opposizione. «Ecco la maggioranza trasversale di Enzo Bianco – scrive su Facebook Matteo Iannitti, ex candidato alla poltrona di primo cittadino etneo e presente tra gli spettatori in aula – L’opposizione non siede in aula ma sarà in strada con Catania Bene Comune e chi non si rassegna».
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