La querelle rifiuti registra un punto a favore della Regione. Il miglioramento nella gestione dell’emergenza che sulle strade di mezza Sicilia si è fatta sentire in queste settimane lo si deve alla Oikos. Dopo il due di picche dei giorni scorsi, la società che gestisce la discarica tra Motta Sant’Anastasia e Misterbianco ha comunicato la disponibilità a ricevere maggiori quantità di immondizia. Una richiesta che, dopo la chiusura per avvenuta saturazione della discarica di Lentini della Sicula Trasporti, era stata fatta dall’assessora regionale Daniela Baglieri senza però trovare i favori dell’impresa della famiglia Proto. «Per ragioni tecniche non siamo in grado di accogliere un ulteriore incremento degli abbancamenti», aveva fatto sapere Oikos venerdì.
Nel giro di pochi giorni, però, la situazione pare essere cambiata: «Considerando le migliorate attuali condizioni tecnico-logistiche, anche in funzione del fronte di avanzamento della discarica e stante anche il perdurare dell’emergenza discariche con indesiderabili ricadute negative per la popolazione – si legge in una nota inviata ieri dalla Oikos al presidente Nello Musumeci – rappresenta la propria disponibilità ad accogliere ulteriori 700 tonnellate a settimane provenienti dal ciclo produttivo della Sicula Trasporti». La disponibilità dei Proto sarà garantita per 60 giorni, lo stesso periodo di tempo che la Regione aveva chiesto sia alla Catanzaro Costruzioni a Siculiana che alla discarica pubblica di Gela. Nel primo caso l’ok era arrivato quasi subito, nel secondo invece i sindaci dei Comuni riuniti nella Srr Caltanissetta Sud hanno provato a resistere, per poi cedere di fronte al rischio di incorrere in una denuncia da parte della stessa Regione.
Con le settecento in più, il totale delle tonnellate che settimanalmente finiranno dall’impianto di trattamento meccanico-biologico della Sicula Trasporti a Motta Sant’Anastasia salirà a 2100. Senza dubbio una boccata d’ossigeno per uscire dalla fase più critica, ma che inevitabilmente ha un orizzonte molto ridotto: se l’impegno di Oikos andrà avanti per due mesi, per Siculiana e Gela, che hanno iniziato prima, si parla già di un mese e mezzo, giorno più giorno meno. A fare da cartina al tornasole è senz’altro Catania. Il capoluogo etneo è la città che più ha risentito della saturazione della discarica di Lentini e, complice una differenziata a livelli ancora bassissimi, si è trovata presto con i cumuli di rifiuti lungo le strade. Nelle ultime 72 ore, tuttavia, l’amministrazione Pogliese e la Dusty, che fino alla fine di ottobre si occuperà del servizio di raccolta, sono riuscite a eliminare le oltre sessanta discariche abusive che erano sorte in breve tempo.
«Paghiamo decenni di arretratezza nel settore delle infrastrutture al servizio dell’ambiente – dichiara l’assessore comunale all’Ecologia Fabio Cantarella a MeridioNews – Noi ci siamo trovati a subire gli effetti di una chiusura (la discarica di Lentini, ndr) che era già annunciata». A essere consapevoli che il rischio di ritrovarsi di nuovo con i cumuli di spazzatura nelle strade a Natale sia tutt’altro che scongiurato è lo stesso Cantarella. «L’unica soluzione a breve termine è l’invio dei rifiuti fuori dall’isola, ma questo aumenterebbe anche di tre volte il costo dei conferimenti con riflessi diretti sulla Tari», prosegue l’assessore.
Che la giunta Pogliese, così come il presidente della Regione Nello Musumeci, siano favorevoli ai termovalorizzatori non è una novità di queste settimane. «Finirà che li porteremo fuori e andremo, a spese nostre, a contribuire alla produzione di energia di altri territori», commenta Cantarella. Che poi se la prende con le associazioni ambientaliste che negli anni scorsi si sono opposte, ottenendo ragione da parte della giustizia amministrativa, alle previsioni del decreto Sblocca Italia di epoca renziana che prevedeva per la Sicilia due inceneritori ma con un fabbisogno sovrastimato. Più di recente, invece, un progetto per la realizzazione di un termovalorizzatore è stato presentato proprio a Catania in un’area a ridosso dell’Ikea. Anche in questo caso però il progetto è stato oggetto di rilievi da parte della commissione tecnica-specialistica della Regione relativi alla quantità e alla tipologia di rifiuti che l’impianto riceverebbe. «I termovalorizzatori vengono realizzati in tutte le parti d’Italia, ci siamo ritrovati un ricorso al Tar fatto da alcune pseudo-associazioni ambientaliste – attacca l’assessore leghista – che hanno fatto annullare l’articolo dello Sblocca Italia che prevedeva due impianti. La Sicilia ha bisogno di poter fare da sé, di non dover dipendere da altri».
Ad aiutare la causa catanese era stato nei giorni scorsi il dipartimento regionale ai Rifiuti guidato da Calogero Foti, con una nota in cui veniva autorizzato il conferimento straordinario per un massimo di 1500 tonnellate nella discarica di Bellolampo di Palermo. Un provvedimento ad hoc per consentire il recupero del decoro nel capoluogo etneo, dopo che la Sicula Trasporti aveva fatto presente di riuscire a smaltire nel Tmb soltanto la produzione giornaliera dei rifiuti e non l’arretrato accumulato nei giorni in cui gli autocompattatori della Dusty sono rimasti fuori dai cancelli di Lentini. «L’autorizzazione ci ha aiutato a smaltire la spazzatura nelle strade, non è stato necessario usufruire delle 1500 tonnellate ma ne è bastata la metà», conclude Cantarella.
Riceviamo e pubblichiamo la nota delle associazioni Rifiuti Zero Sicilia, WWF Sicilia, WWF Sicilia Nord Orientale, Legambiente Sicilia, Legambiente Catania, Plastica Free Catania, Osservatorio Rifiuti Catania, F.I.E.R.I., Plastica Free Sicilia, Friday For Future Catania, Mani Tese, Coop Ri Mani:
Le associazioni ambientaliste riunite condannano l’arma della delegittimazione portata avanti da rappresentanti delle istituzioni nei confronti di portatori di interessi che operano con legittimità e nel perseguimento dei propri fini statutari.
Le parole pronunciate dall’Assessore della città di Catania Fabio Cantarella a mezzo stampa e riportate da Meridionews il 29/09/2021 e che definisce “associazioni pseudo-ambientaliste” le realtà regionali e nazionali che hanno ottenuto sentenze definitive nel ricorsi al Tar contro le illegittimità rilevate dal Dpcm attuativo del decreto Sblocca Italia sono inaccettabili e prive di ogni forma di rispetto civico ed istituzionale.
Il perseguimento della delegittimazione a mezzo stampa è un atto gravissimo di per sé, ancor più se condotto da un esponente e rappresentante delle istituzioni cittadine.
Condanniamo coralmente le parole dell’Ass. Cantarella aspettandoci che anche lo stesso Sindaco Pogliese prenda le distanze da questo modus operandi portato avanti da componenti della sua stessa giunta e che porga le scuse da parte dell’amministrazione alle realtà che rappresentano legittimamente istanze e portatori di interesse diffusi qual è la tutela ambientale.
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