«Fa un po’ strano, persino a me che non rispetto le tradizioni, pensare che la gente scelga di ordinare da mangiare e farselo consegnare a domicilio proprio nei giorni dell’anno più dedicati alla preparazione dei cibi e che si trascorrono principalmente tra cucina e tavolo, specie qui da noi». A essere sorpresa da questa moderna possibilità è una delle rider catanesi che quest’anno più che al proprio pensa al Natale degli altri, consegnando il cenone e non solo. «Mi incuriosisce capire cosa i catanesi possano scegliere di farsi portare a casa in due giornate ricche di tradizioni culinarie locali, spero solo non sia il solito fast food», racconta a MeridioNews la giovane – che preferisce rimanere anonima – che ha scelto di lavorare il giorno della vigilia e anche la sera il 25 dicembre. La 25enne lavora da due mesi per Glovo, la startup spagnola del settore del food anything delivery specializzata nelle consegne a domicilio di cibo di ogni tipo.
Un nuovo modo di soddisfare i bisogni quotidiani dei clienti, anche nei giorni festivi. «Io faccio le consegne in macchina – racconta la ragazza – ma sono possibili anche in scooter o in bicicletta. È certamente più pericoloso con i mezzi a due ruote ma anche in auto non si scherza: uno dei primi giorni di lavoro ho avuto un incidente mentre pioveva fortissimo e ho dovuto pagare di tasca mia le spese».
Il contratto di collaborazione, spiega un’altra giovane donna, ex rider, fa sì che «nel momento in cui entri a far parte di Glovo parti già con un debito di 65 euro», spiega Nikole, 26enne catanese che ha lavorato nel capoluogo etneo da febbraio per nove mesi. È la cifra per coprire strumentazione ed equipaggiamento: giubbotto colorato, il cubo per le consegne, un porta cellulare e una power bank. Il meccanismo del lavoro di rider funziona tra punteggi e diamanti che salgono o scendono in base ai valori di efficienza e affidabilità. «Per i primi 40 ordini il punto resta invariato. Dopo di che – spiega Nikole – comincia a cambiare in base ai parametri di efficienza (ricevere valutazioni positive, ndr) e affidabilità (completamento degli ordini e il non riassegnarli ad altri, ndr). Sono due variabili strane perché una dipende dal gradimento del cliente che spesso giudica nel complesso l’ordine e l’affidabilità, invece, toglie pezzi di punteggio anche in caso di incidente o di un problema al mezzo».
Oltre ai punteggi, c’è poi il sistema dei diamanti (40 che scadono ogni 28 giorni) che si accumulano con le consegne in orari di grande richiesta. Il nome stesso fa già capire che sono una cosa preziosa. Il vantaggio che danno è quello di avere accesso prima degli altri ai calendari delle prenotazioni (che vengono aperti due volte a settimana, il lunedì e il giovedì) per poter scegliere le ore migliori. «È il motivo che spinge molti, specie i più nuovi – afferma Nikole – a lavorare a Natale o nei festivi per tentare di aumentare il punteggio e di accumulare diamanti».
A passare la vigilia e il Natale in macchina sarà anche la ragazza che lavora per la piattaforma da circa due mesi. «Nell’attesa di portare il cenone della vigilia e anche la cena di Natale ai clienti catanesi», dice precisando però che «non è un grosso sacrificio perché riesco comunque a ritagliare dei momenti da passare in famiglia, l’unico momento importante per noi è il pranzo di Natale ma poi non passiamo tutto il giorno attorno al tavolo e i giochi a tema non mi sono piaciuti». Nessuna particolare passione per le tradizioni natalizie e nemmeno una forte credenza religiosa, «non dico che sarà proprio un giorno come un altro ma non mi pesa passarlo a consegnare il cibo per gli altri». L’unica cosa che la preoccupa è il rischio che «non arrivi nessun ordine di prenotazione, anche se è vero che oramai non tutte le famiglie sono tradizionali».
Una tradizione contemporanea presa in prestito dagli Stati Uniti, quella di ordinare il cibo con l’app per le consegne a domicilio, a Catania è sbarcata da qualche anno. «Sono soprattutto stranieri, giovani o famiglie con bambini. Queste ultime – analizza la 25enne – chiedono soprattutto fast food, gli stranieri e i giovani invece prediligono pizza e sushi. Sono molto curiosa di stare a vedere cosa ordineranno i catanesi per i pasti natalizi». Non è solo la curiosità ad aver spinto la giovane ad accaparrarsi le ore delle festività: «Dopo gli abbassamenti del minimo garantito, si deve puntare molto di più sulle consegne. Se ricevo pochi ordini non mi conviene, perché sto tanto tempo in macchina ad aspettare senza fare nulla e senza, quindi, senza guadagnare». La scelta del rider dipende dalla localizzazione dell’auto in base alla vicinanza al locale da cui si ordina. Per questo la ragazza, su suggerimento di rider più anziani, ha già trovato un possibile escamotage: «Mi parcheggio nella zona di piazza Stesicoro, che nel centro della città dove c’è una concentrazione maggiore di ristoranti, così ho la possibilità di ricevere più ordini».
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