Palermo avrà finalmente un museo dedicato a Franco e Ciccio, i due più famosi comici della storia recente della città che però a volte il capoluogo siciliano dimentica. Un risultato che si deve alla passione e all’abnegazione di Giuseppe Li Causi, uno storico appassionato del duo che ha più volte sollecitato l’amministrazione. Con una delibera di giunta il Comune ha individuato i locali: si tratta del primo piano di Palazzo Tarallo, in via delle Pergole, dove ha sede l’Ufficio Toponomastica. Dopo il recente murale a Ballarò dedicato a Franco Franchi, dunque, lo storico quartiere del centro sarà la sede del nuovo omaggio all’instancabile duo che, al culmine della popolarità nei primi anni ’60, riusciva a girare anche 14 film all’anno.
Adesso per Li Causi, e per i tanti appassionati di Franco e Ciccio, è il momento di festeggiare. «Sarà una riscoperta anche per gli stessi palermitani. Ci lavoriamo dal 2016 – dice Li Causi – sono passati quasi tre anni e sono felicissimo per questa bella notizia. Adesso si inizia a lavorare per aprire il museo entro l’anno, dedicato a questi due umili attori palermitani dal grande cuore». Il museo promette di avere molto materiale, grazie anche alle donazioni dei figli Maria Letizia e Massimo Benenato (figli di Franco Franchi, che all’anagrafe faceva Francesco Benenato) e di Gianpiero Ingrassia. «Ci saranno abiti di scena, il pianoforte e la fisarmonica di Franco Franchi, fotografie, locandine e tanto altro – dice – L’intenzione poi è quella di creare uno spazio multimediale, dove poter visionare film e sketch televisivi. Vorremmo che il museo avesse eco nazionale. Inviteremo inoltre le scolaresche, perché spesso i bambini delle elementari non conoscono questi due personaggi che invece erano molto vicini alla gente, con una comicità senza parolacce e spesso rivolta ai bambini, in generale rivolta alle persone in sofferenza alle quali riuscivano a portare un po’ di allegria».
Rimane un po’ di rammarico per aver perso l’appuntamento con l’anno della capitale della cultura, ma «i tempi burocratici sono quello che sono, siamo comunque molto contenti anche perché spingiamo per questo progetto dal 2012, dopo la nascita della piazzetta Franco e Ciccio alle spalle del teatro Biondo, lo spazio verde dedicato a Domenico Modugno e, dal 2015, il bassorilievo che raffigura i tre artisti». Da Roma anche Massimo Benenato, figlio di Franco Franchi, esulta per l’omaggio (tardivo) della città. «Sono contento che si apra il museo dedicato a mio padre e a Ciccio e felice di poter condividere, con la gente che lo ha amato, alcuni dei suoi effetti più cari – dice – Sono oggetti a cui era legato e che rispecchiano la sua poliedrica personalità. Mi riferisco ad alcuni suoi dipinti, all’adorata fisarmonica, agli abiti di scena, ai premi e a tante altre cose che sicuramente non mancheranno di sorprendere il pubblico».
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