Il Movimento “Nessuno tocchi Marino” a sostegno dell’assessore regionale

A RIBELLARSI I CITTADINI CHE SPONTANEAMENTE SI SONO RIUNITI PER DIFENDERE IL TITOLARE ALL’ENERGIA DEL GOVERNO REGIONALE SILURATO, PARE, DA CONFINDUSTRIA, UDC, PD E CROCETTA

Giù le mani da Marino! Sembra uno slogan ed invece è il coro che si è alzato a Catania a difesa della legalità. Non è andata giù a tanti cittadini l’idea che il giudice Nicolò Marino venga estromesso dalla prossima Giunta regionale. E per farlo è nato un movimento spontaneo.

A sostenere l’operato dell’assessore regionale all’Energia, Nicolò Marino, la società civile, la gente comune, gli amministratori, le associazioni di categoria che si sono riuniti in movimento spontaneo a difesa della legalità e degli ottimi risultati ottenuti dal giudice dal nome “NESSUNO TOCCHI MARINO!”.

“Dopo le attestazioni di solidarietà per il lavoro svolto nel rispetto della legalità e del ruolo istituzionale ricoperto da parte di forze politiche di maggioranza e opposizione, esponenti della società civile, amministratori comunali e associazioni di categoria, anche i cittadini si mobilitano spontaneamente a sostegno di Nicolò Marino che, come sottolineato anche da buona parte della stampa, sta cercando di mettere ordine nella gestione dei servizi di pubblica utilità, a tutela del pubblico interesse.

Nel fermo convincimento che una buona amministrazione, piuttosto che ostacolare, agevoli il lavoro dell’imprenditoria sana, favorendo, di conseguenza, lo sviluppo economico ed occupazionale, il movimento appena costituito, denominato “NESSUNO TOCCHI MARINO!”, eserciterà il diritto garantito dalla Costituzione, di esprimere il proprio dissenso dinnanzi al paventato siluramento del giudice e assessore Nicolò Marino, uomo delle Istituzioni democratiche”.

Messaggi di sostegno potranno essere inviati alla mail:

nessunotocchimarino@libero.it Una petizione verrà aperta sul sito www.avaaz.org

 

Il tema è oramai noto al nostro giornale che ha prestato particolare attenzione all’evoluzione di questa strana e allarmante vicenda che vede protagonista, questa volta in negativo, il presidente della Regione Rosario Crocetta il PD e l’Udc che non vogliono Marino.

Il siluramento dell’assessore all’Energia da parte del presidente della Regione, Rosario Crocetta, viene ormai dato per scontato negli ambienti politici ed ha aperto un dibattito a tutti i livelli. Questa è democrazia. La gente, i siciliani, le donne e gli uomini di “buona volontà” hanno sete di verità.

Sulla gestione dei rifiuti in Sicilia non c’è mai stata pace. Il rischio d’infiltrazione mafiosa nella gestione è sempre dietro l’angolo, è presente costantemente. L’assessore Marino ha rappresentato un formidabile argine agli inciuci ed alle lobby fuori legge. Adesso verrebbe sollevato dall’incarico, perché? A chi avrebbe guastato la festa?

Paradosso dei paradossi, era stato il presidente Crocetta a rivelare come attraverso una denuncia, supportata da una approfondita documentazione, l’assessore Marino avesse scoperto “che un funzionario avrebbe richiesto un parere legale bloccando un’autorizzazione non corretta sulla discarica di Motta Sant’Anastasia”. L’Oikos, che gestisce la discarica nel Catanese, ha fatto sapere di essersi “sempre attenuta alle disposizioni di legge in una materia notoriamente in continua evoluzione, avendo, come punto di riferimento ed obiettivo principale la salvaguardia di ambiente e salute pubblica”. Ma il tema resta caldissimo e potrebbe aprire altri fronti giudiziari.

Resta da capire cosa succederà adesso. Il presidente Crocetta tornerà indietro sui suoi passi?

Il presidente Crocetta non può ignorare i diktat di Confindustria Sicilia, la cui alleanza con il suo Governo è solida. Come riferito dal nostro giornale, a spingere verso il “siluramento dell’assessore Marino sarebbero stati i contrasti con il vice presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro. E con gli interessi che quest’ultimo rappresenta nel mondo dei rifiuti: guarda caso, la branca dell’Amministrazione regionale della quale si è occupato proprio Marino. Argomento – i rifiuti – che è stato al centro degli scontri tra l’assessore Marino e il vice presidente di Confindustria Sicilia.

Anche l’atto di citazione verso le Associazioni temporanee di imprese coinvolte nella tormentata storia dei quattro termovalorizzatori che avrebbero dovuto essere realizzati in Sicilia non è certo estraneo alle tensioni dell’attuale momento politico. E’ evidente che, prima di lasciare l’assessorato, Marino ha lanciato un ‘siluro’, pesantissimo, alla politica e non soltanto alla politica.

Come scriviamo in altra parte del giornale, il Tar Sicilia, in una sentenza, ha espresso un giudizio durissimo sulla gara d’appalto per i quattro termovalorizzatori poi abortiti. I giudici amministrativi hanno tirato pesantemente in ballo le imprese.

Circostanza che avrà fatto incazzare certi ambienti? Può darsi.

Termovalorizzatori, l’assessore Marino chiede i danni alle imprese. E l’Irsap reagisce…

Perché Ingroia sbaglia a mettere la propria faccia per sostituire l’assessore Nicolò Marino

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Giuseppe Messina

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