Si sa: il Lupo perde il pelo ma non il vizio. E questo vale per i Lupi che circolano indisturbati per i boschi e anche per quelli che circolano – altrettanto indisturbati – dalle parti di Sala d’Ercole.
Il riferimento è a Giuseppe Lupo, il segretario regionale del Pd che, a quanto pare, non sembra molto convinto della spending review, ovvero del taglio delle spese improduttive. Tra l’altro, fatto tutt’altro che secondario, stiamo parlando di un Lupo che è cresciuto nel sottobosco della Cisl siciliana, un’organizzazione sindacale dove le clientele a 24 carati – dalla formazione professionale alla forestazione, fino ai finti dirigenti della Regione siciliana – sono sempre state al’ordine del giorno.
Insomma, domani, all’Ars, ne vedremo delle belle. Già questa spending review è una sceneggiata, trattandosi di tagli che avranno effetti nel futuro. Perché nel presente ci sono solo sprechi e dispetti. Basti pensare al fatto che l’assessorato regionale all’Economia non ha trovato i soldi per pagare lo stipendio ai deputati e ai dipendenti dell’Ars e -come riferiamo in altra parte del giornale – si appresta a scaricare altri soldi nelle ‘casse’ del Distretto della Pesca di Mazara del Vallo.
In ogni caso, un po’ di tagli arriveranno. Soprattutto a carico dei lavoratori a reddito basso. Ma torniamo al nostro Lupo abituato a ‘pascolare’ nei ‘prati clientelari’ della Cisl siciliana. Di lui parla il capogruppo dell’Mpa, Nicola D’Agostino.
“La spending review – dice D’Agostino – deve essere un’occasione per l’Ars di confronto, non l’ennesimo pretesto per divisioni che i cittadini non capirebbero”.
E qui, a nostro avviso, D’Agostino sbaglia: perché i siciliani hanno già capito che i sacrifici verranno chiesti ai lavoratori a reddito fisso, mentre la ‘casta’ se la farà ancora una volta franca.
“Dobbiamo essere rapidi, ma cauti per la delicatezza delle questioni – aggiunge D’Agostino -. E’ iniziato il confronto anche con i sindacati che proseguirà lunedì (cioè domani): dovremmo sforzarci di trovare il massimo comune denominatore, sapendo che i tagli appartengono al futuro. Lupo non si nasconda dietro la solita manfrina politica tutta improntata al tatticismo e alla difesa di interessi corporativi sindacali. Capiamo che quello è il mondo da cui proviene, ma oggi è il momento di fare scelte importanti per le nuove generazioni”.
Quindi l’affondo: “Lupo si tolga per qualche giorno la maschera e dica con chiarezza se intende aderire alle richieste di Monti e contribuire ai tagli, anche impopolari, di alcune spese più o meno parassitarie, giacchè la sensazione che ne ricaviamo è che non voglia far nulla. Dia piuttosto il suo contributo invece di mettersi di traverso con affermazioni qualunquiste”.
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