Il legame tra dipendenza affettiva e violenza di genere «Donne che restano vittime del loro stesso amore»

La cronaca degli ultimi anni rimanda sempre più spesso a storie di violenza di genere. Come nel caso di oggi a Borgo Nuovo dove gli abusi sembra che andassero avanti da anni. Una realtà vissuta all’interno delle mura domestiche, che spesso coinvolge anche i figli. Al di là del caso specifico, ci si chiede quindi cosa ci sia alla base di una relazione nella quale le donne diventano vittime di abusi e che si protende nel tempo senza soluzione, anzi talvolta aggravandosi fino a toccare le conseguenze più estreme. Lo abbiamo chiesto alla psicologa dello sportello anti-violenza Amorù Luigia Billone. 

 «Purtroppo nella maggior parte dei casi si tratta di donne che soffrono di quello che gli esperti chiamano dipendenza affettiva, questo spesso le rende incapaci di ribellarsi ai loro carnefici – spiega la dottoressa – è quasi una droga, quasi una necessità psicofisica vera e propria. A momenti di luna di miele, fatti di carezze e baci, si alternano percosse, minacce e offese che diventano protagoniste di questo tipo di relazioni. Sono donne che rimangono vittime del loro stesso amore, incapaci di provare rabbia e ribellione proprio a causa di questa dipendenza affettiva». 

In generale «hanno bisogno di sostegno, cercano di prendersi cura del partner anche per la paura di essere sostituite o abbandonate», aggiunge la psicologa che ritrova anche un legame  con l’infanzia: «Alcune sono donne che magari da bambine non sono state amate adeguatamente e che quindi non hanno avuto la possibilità di sviluppare quella fiducia di base necessaria nell’età adulta ad affrontare la vita e i legami sani».  La vera problematica di chi soffre di dipendenza affettiva è quindi «l’incapacità di dire di no – conclude Billone – Mancano in questi casi quelle sufficienti quote di autonomia e di indipendenza che le portano a mettere al centro, invece del loro equilibrio, il legame con il partner. Centralità che le spinge ad accettare ogni tipo di sofferenza, anche per anni. D’altronde la violenza ha una serie di indicatori, anche per le donne che vivono e che si ritrovano vittime di queste situazioni, ma le stesse non se ne rendono conto, proprio a causa di questa dipendenza affettiva. Attivano quindi una serie di meccanismi di difesa psicologici, come la negazione della realtà». 

Stefania Brusca

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