Il Governo Crocetta risparmia sui forestali (e sull’antincendio). Come finirà? A ‘bordello’…

L’ESECUTIVO HA CHIARO SOLO I TAGLI INDISCRIMINATI AL SETTORE. PARE CHE DA 24 ORE IL SERVIZIO PER SPEGNERE EVENTUALI INCENDI PASSERA’ A 18 O, ADDIRITTURA, A 12 ORE, RISPARMIANDO ANCHE SULLA DOTAZIONE INDIVIDUALE DI SICUREZZA. LA DIRETTIVA ‘BAROCCA’ DELLA SOLITA DOTTORESSA CORSELLO…

E’chiaro l’indirizzo politico del presidente della Regione Rosario Corcetta sul settore forestale. Controllo a tappeto perché il settore va sgonfiato e ridotto al lumicino. Ed il servizio per la stagione calda che si avvicina chi dovrebbe effettuarlo?

In questo marasma generale tutti, non solo le istituzioni, dimenticano gli aspetti tecnici e le criticità della vicenda che assumono invece un ruolo determinante per evitare che la stagione forestale alle porte diventi infuocata ancor prima che si alzino le temperature.

Ripercorriamo le “cose” che non vanno nel settore non per creare allarmismo – non serve, il settore è già in agitazione per l’atteggiamento del Governo regionale – ma per cercare di evidenziare quanto è necessario ancora fare per evitare che i diritti dei lavoratori vengano ancora una colta calpestati.

La direttiva attuativa per la formulazione delle graduatorie dei lavoratori forestali, emanata dalla dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale ad interim del dipartimento Lavoro,lo ripetiamo, in applicazione dell’articolo 12 comma 1 della legge regionale 5/2014, come al solito dice tutto e niente. Non entra nei problemi che negli anni si sono creati nelle varie province a seguito dell’approvazione delle graduatorie non sempre avvenute in conformità tra diversi ambiti distrettuali e territoriali.

Assenza di controlli, interessi localistici, clientele, non lo sappiamo. È certo, però, che sulle graduatorie degli aventi diritto non sempre si è agito negli anni con chiarezza e trasparenza, e non siamo noi a dirlo ma la montagna di ricorsi che nel tempo hanno affollato le aule dei Tribunali non risparmiando nessun Palazzo di Giustizia siciliano. Tantissimi i casi di graduatorie approvate presso gli uffici provinciali del Lavoro, attraverso l’apposita commissione Manodopera agricola (Moa), con la stessa legge ma con criteri diversi tra province.

La direttiva attuativa della dottoressa Corsello non fornisce alcuna chiave di lettura sulle diverse fattispecie che nel tempo hanno condizionato le procedure di avvio al lavoro dei forestali. Facciamo alcuni esempi.

Come vengano posizionati i lavoratori dell’ex articolo 54 della legge regionale n.16/96 non è dato sapere. Così come nulla è previsto per i casi riguardanti tutti quei lavoratori sopranumerari che debbano essere inseriti per sopravvenuta sentenze o per altri motivi. In tali casi cosa succederà. Questi lavoratori dovranno incrementare i contingenti o si devono assorbire?

Ancora: i lavoratori addetti spegnimento incendi (Aspi), in atto utilizzati solamente con tale qualifica, a seguito dell’unificazione della graduatoria, potranno essere reclutati anche per effetto di altre qualifiche se in loro possesso, visto che nella domanda presentata nel novembre 2013 (modello unico) l’Amministrazione non ha permesso di inserire nessuna qualifica?

Di più: i lavoratori Aspi appartenenti al contingente dei cosiddetti centocinquantunisti, che potranno essere avviati per i primi 50 giorni presso i cantieri dell’Azienda foreste demaniali, al momento del passaggio al servizio antincendio, cosa succederà?  Per chiarirlo, come sarà garantita la prosecuzione dei lavori di quel cantiere, nonostante il posto resosi vacante per effetto del passaggio dell’Aspi al servizio antincendio? Il cantiere bloccherà i lavori con il rischio di perdere anche i finanziamenti oppure proseguirà l’attività? Ed in quest’ultimo caso con quali criteri provvederà alla chiamata in sostituzione?

Tutti casi non chiariti nella direttiva. Chi dovrà dare risposte a questi quesiti se non la dirigente generale? Eppure negli uffici periferici è stata trasmessa una direttiva che detta solo un termine di trenta giorni per emanare la graduatoria senza null’altro aggiungere. Come finirà? Lo sapremo nelle prossime settimane. Anche se possiamo anticiparlo: a ‘bordello’, in perfetto ‘stile’ Governo Crocetta.

Poi c’è il tema delle convenzioni tra i due rami dell’Amministrazione regionale. Altro mistero tra i misteri di questo Governo regionale.

Oggi a seguito dell’approvazione dell’ articolo 12 della già richiamata legge regionale n. 5/2014 si è provveduto ad emanare una sola convenzione, l’11 marzo scorso, per l’utilizzo dei lavoratori Lti. Sono alle porte i mesi più caldi della stagione ed ancora si aspettano direttive per stipulare la convenzione tra gli assessorati regionali Territorio e Ambiente e Agricoltura Sviluppo rurale e Pesca mediterranea, finalizzata all’attivazione del servizio antincendio ed alla organizzazione di uomini, mezzi, strutture, attrezzature, etc. La citata legge regionale n.5/2014 dispone che i lavoratori vanno destinati nel luogo di lavoro ubicato nel comune di residenza o in ambito limitrofe. La norma non specifica però il caso in cui ricadendo il comune limitrofe in altro distretto cosa debba farsi, se mandare comunque il lavoratore oppure no?

Altro problema è quello dei rimborsi chilometrici. Una questione scaturita dall’accordo del 22 maggio 2002 tra Governo regionale e le sigle sindacali confederali, che avrebbe previsto in favore dei lavoratori impegnati nel servizio antincendio il pagamento del chilometraggio senza limiti. Peccato che sempre gli stessi interlocutori abbiano dimenticato di farlo approvare ai sensi degli artt. 19 e segg., 50 e 51 del Regio decreto n. 2440 del 18 novembre 1923. Sulla criticità del chilometraggio va aggiunto un altro tema: deve essere pagato come rimborso o come indennità e quindi tassato? Anche in questo caso, il silenzio più assoluto dei due rami dell’amministrazione, il dipartimento Azienda foreste demaniali ed il Corpo forestale non aiutano a tirare fuori il settore dalle sabbie mobili in cui è piombato.

Per non parlare poi della recente e vergognosa vicenda degli avviamenti dei centocinquantunisti dell’Azienda. Avviati dai rispettivi Centri per l’impiego non si sa con quale graduatoria, i lavoratori non sono nelle condizioni di poter raggiunger il posto di lavoro perchè manca ancora la convenzione per le visite mediche di idoneità previste per legge con l’Azienda sanitaria provinciale competente per territorio. E cosa più grave, pare che i lavoratori siano ad oggi privi delle disposizioni individuali di protezione (Dip), essenziali per garantire il livello di sicurezza sul luogo di lavoro. Quale il motivo? Pare che i fornitori non siano più disposti a dare credito e fiducia all’amministrazione regionale se la stessa non provveda a pagare le fatture degli anni precedenti.

Una gestione totalmente fallimentare quella del Governo Crocetta nel settore forestale come confermano gli ultimi segnali. I controlli sui redditi dei lavoratori, la direttiva della Corsello che non contiene nulla e la convenzione tra Azienda foreste demaniali e Corpo forestale che non viene sottoscritta a distanza di due mesi e mezzo. In perfetta linea con l’assenza di idee dell’esecutivo nel settore forestale, che semmai sembrerebbe essere stato preso di mira dall’esecutivo come il settore della Formazione professionale. Intanto la stagione estiva è alle porte e la Sicilia rischia di presentarsi alla scadenza per l’ennesima volta impreparata con possibili ricadute sulla sicurezza dei cittadini.

E quel che è peggio, da indiscrezioni assunte, sembrerebbe che il Governo Crocetta voglia invertire la tendenza e risparmiare proprio sulla sicurezza. Pare che sia pronto la riduzione della turnazione nel servizio antincendio boschivo.

Le indiscrezioni raccolte confermerebbero il proposito dell’amministrazione regionale di organizzare il servizio garantendo solamente dodici o diciotto ore di lavoro e non più ventiquattro com’era fino allo scorso anno. Quale il rischio? Gravare di ulteriori ore di lavoro e responsabilità il Corpo dei Vigili del fuoco o peggio ancora della protezione civile.

Giuseppe Messina

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