Il gigante del giochi punta a investire a Palermo  Asmodee: «Mercato enorme, serve solo volontà»

«Investiamo a Palermo perché questa è una regione come le altre. Per noi non esistono differenze, a prescindere da quanto possa esser difficile lo spostamento delle merci o del personale. Si tratta solo della volontà di farlo, di volere intervenire su un territorio dalle potenzialità enormi». E se a dirlo è Luca Cattini, uno dei Country manager di Asmodee Italia, multinazionale francese specializzata nel settore del gioco e dell’intrattenimento, nonché seconda azienda nel settore dopo l’americana Hasbo, che ha trasformato la sua passione in un lavoro, ci si può anche credere. L’occasione è la quinta edizione di Palermo Comic Convention 2019, appena conclusa. E in qualità di responsabile commerciale e amministrativo, chiediamo proprio al dirigente le motivazioni che hanno portato il colosso dei giochi d’oltralpe ad investire, sia nel capoluogo ma anche a Catania, negli eventi del settore in Sicilia, lì dove altre aziende invece disertano immotivatamente le fiere della regione.

«Siamo interessati allo sviluppo della cultura del gioco in maniera uniforme sul territorio nazionale valutando che ogni regione possiede le proprie differenze socioculturali. Ma per noi, la Sicilia rappresenta un mercato potenziale enorme. Con una popolazione che già considera l’aggregazione sociale come un valore, dando molta importanza alla condivisione del tempo, si tratta di un terreno fertile per la cultura del gioco di società», afferma Cattini, presente in fiera con la vasta gamma di prodotti della propria azienda. «Il siciliano è portato all’aggregazione, il gioco è uno strumento per condividere tempo di qualità e la Sicilia non è una regione più difficoltosa di altre per la veicolazione dei nostri prodotti, anzi è un mercato in grande sviluppo – considera il Country Manager -. La vera problematica è l’infrastruttura, ossia i negozianti. L’interazione con loro richiede percorsi più complessi e difficili. Il sistema del negoziante classico dietro al bancone non appartiene alla nostra politica di assistenza e interazione totale rispetto all’utente ed è difficile da scardinare (parliamo del classico negozio di giocattoli come dei nuovi reparti nei centri commerciali)». 

Secondo il ragionamento di Cattini, quindi, il negoziante classico fa fatica a seguire un mercato in continua evoluzione, non avendo modo e tempo per cambiare il metodo di lavoro prestando attenzione al singolo cliente con dimostrazioni e consulenze. Per questo motivo, molto spesso ci si rivolge sempre di più al mondo delle ludoteche o dei negozi specializzati (in giochi di società più che in giocattoli), fenomeno in diffusione su tutto il territorio e largamente presente a Palermo. Si tratta di attività commerciali gestite spesso da conoscitori del settore, che scelgono di trasformare in un lavoro la propria passione. «Tuttavia ci rendiamo contro che qui, come in gran parte della penisola, mancano investimenti e fondi relativi al settore», sottolinea Cattini puntando l’attenzione sull’arretratezza di una burocrazia regionale, ma anche nazionale, che fatica a stare dietro alle nuove forme di impresa».

«Io sono un appassionato e nasco dal GDR con associazioni ludiche – ricorda ripercorrendo le tappe salienti della sua crescita professionale -, solo successivamente ho iniziato un’attività imprenditoriale, partendo dall’industria agroalimentare, sono passato al trading internazionale e infine ho deciso di investire sulla mia passione. Nel 2006 ho fondato la casa editrice Asterion, insieme al mio socio storico con cui continuo a lavorare tutt’ora. Nel 2015 siamo stati contattati e successivamente acquisiti da Asmodee entrando sul mercato internazionale come parte di un gruppo che lo scorso anno ha fatturato 500.000.000 di euro, di cui 12.000.000 solo in Italia. Questo ci ha permesso di entrare nella classifica NPD (rilevazione dati di vendita al pubblico delle principali catene sul territorio nazionale) al quinto posto nel settore Games Puzzle, tanto che quest’anno tutte le grandi distribuzioni ci hanno contattato per avere i nostri prodotti sugli scaffali di supermercati e grandi magazzini», ricorda il Country Manager.

Infine,  tende a precisare che «l’azienda ha deciso di non utilizzare pubblicità canoniche promuovendosi strettamente sul territorio attraverso le fiere di settore, con lo scopo di fare conoscere e provare i prodotti. creando aggregazione direttamente sul territorio attraverso i negozianti specializzati diffusi in ogni regione italiana» aggiunge sottolineando come oggi YouTube possa essere un metodo di veicolazione pubblicitaria più efficace rispetto ai metodi tradizionali, capace di raggiungere gli utenti in maniera estremamente capillare.

Francesco Lodato

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