Il giallo dei licenziamenti alla Katàne, Cgil: “Mossa strumentale”

Si infittisce il mistero dei licenziamenti alla Katàne, la società di Handling dell’aeroporto di Catania, controllata dalla Sac e dalla Gh Napoli. La storia, come vi abbiamo raccontata qui, è quella di 21 dipendenti  accusati di ‘insubordinazione’ perché, sostiene la società, si sarebbero rifiutati di fare lo straordinario durante l’emergenza cenere vulcanica del 2 Dicembre scorso. E che, nella prima decade di Gennaio, dopo una durissima lettera di contestazione disciplinare, vengono licenziati in tronco.

Molto diversa la versione dei sindacati e degli stessi operai, i quali sostengono che non c’era stata nessuna richiesta di straordinario  e che quindi si tratta di un licenziamento  “illegittimo, illegale e infondato”.  

Ma c’è di più:

Questi licenziamenti sembrano mirati, sicuramente strumentali” dice a LinkSicilia Carmelo De Caudo segretario generale della Filt Cgil di Catania “quelle persone avevano finito il loro turno di lavoro, altro che insubordinazione. Nessuno ha avvisato i dipendenti della richiesta di straordinario, che peraltro avevano fatto in molte occasioni. Tra l’altro,- sottolinea De Caudo- chi  secondo la società avrebbe avanzato la richiesta è un dirigente della Gh di Napoli, che non figura nell’organico della Katàne e che era stato inviato a Catania per l’emergenza che evidentemente non hanno saputo gestire o che comunque hanno sottovalutato”.

 “Da sottolineare- aggiunge il sindacalista- che il 2 Dicembre scorso, erano in vigore i contratti di solidarietà.  La società operava quindi in regime di ammortizzatori sociali”.

E qui casca l’asino.

Alla Katàne, e non si sa bene perché,  i conti fanno acqua da tutte le parti. E, da tempo, c’è aria di esuberi e di ‘necessità’ di ridurre i costi del lavoro. Tra l’altro, la Sac, azionista di maggioranza, nel 2011 ha deliberato la sua cessione:

“Ma, non c’è ancora un bando- dice De Caudo- e non si capisce perché”. Per inciso,  non mancano polemiche sulla genesi della società stessa: il matrimonio tra la Sac e la Gh Napoli, sarebbe stato conveniente solo per i soci del capoluogo partenopeo. Mentre ciò la partecipazione della Sac (55%) si è tradotta nel conferimento di beni materiali per circa 2,5 milioni di euro, quella della Gh si è limitata a beni immateriali legati ad ipotetici utili derivanti da futuri utili derivanti da contratti forniti da Gh. Fatto sta che invece degli utili sono arrivate le perdite economiche.

Questi aspetti meritano un approfondimento ad hoc che vi proporremo in un altro articolo, ciò che è certo è che, intanto pagano i lavoratori: c’era già una trattativa in corso sul futuro dei lavoratori quando è stata sganciata la bomba dei 21 licenziamenti?

“La trattativa ufficialmente si aperta dopo il licenziamento, ma è ovvio che nel momento in cui si va in regime di ammortizzatori sociali, come ha fatto la Katàne si intuisce l’aria che tira.  Certo è che intavolare una trattativa con 21 licenziamenti già decisi, rende le cose più complicate. E’ come avere una pistola puntata alle tempie, metaforicamente parlando”.

Ed è pure certo che il contesto in cui questi licenziamenti sono maturati, desta più di un sospetto: “Ripeto- dichiara il sindacalista della Filt Cgil- se non sono stati mirati,  sono  strumentali”.

Ovviamente i dipendenti si sono già rivolti ai legali per contestare il licenziamento. Ma i tempi della giustizia sono quelli che sono: “Per qualcuno, come i monoreddito ci sarà sicuramente una procedura d’urgenza. Speriamo che venga estesa a tutti”.

 

 

 

 

Antonella Sferrazza

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