Il fontanello di via Volturno, tra incuria e atti vandalici Distributore di acqua fredda: un esperimento isolato

Installato nell’ottobre 2011, in occasione della tappa palermitana della Staffetta dell’acqua  – manifestazione per promuovere l’uso dell’acqua di rubinetto – , il fontanello di via Volturno si erge nel marciapiede accanto alla sede Amap con aria un po’ sconsolata. Forse perché pensava di essere il primo di una nuova generazione di distributori pubblici d’acqua in città, o forse perché i palermitani non gli hanno voluto bene quanto si sperava.

Infatti, a distanza di quasi cinque anni dal suo avvio, rimane l’unico esemplare del suo genere collocato a Palermo dall’impresa produttrice, la S.I.D.E.A. Italia Srl di Pontassieve (Firenze), che nel frattempo ne ha installati una quarantina da Napoli in su. A tenere a battesimo l’iniziativa furono l’allora presidente dell’Amap, Vincenzo Cannatella, e l’ex sindaco Diego Cammarata, con tanto di idroforo, l’indimenticato velocista Pietro Mennea. All’origine dell’installazione della struttura in acciaio inox c’è l’idea di distribuire l’acqua naturizzata, ovvero filtrata dal cloro dell’acquedotto attraverso il carbone attivo, ed erogata ben fredda agli assetati frequentatori, con la possibilità di averla anche nella variante gassata.

Dovevano esserne installati altri in giro per la città? Difficile dirlo, visto che pochi mesi dopo, nel 2012, cambiò il presidente dell’Amap, e con lui presumibilmente la visione sul progetto. E a questo si aggiunge il non trascurabile dettaglio dei costi, che – tra acquisto dall’impresa (alcuni modelli simili sono stati pagati in altre città anche 40 mila euro l’uno), manutenzione e costo dell’acqua erogata – risultano decisamente più alti di una più modesta fontanella. Di fatto, col susseguirsi dei mesi sono cambiate anche le prospettive, dato che in una prima fase la manutenzione era in carico alla ditta installatrice, e l’acqua doveva essere a pagamento, come testimoniano la fessura per le monete e il display tuttora attivo, mentre ora la gestione è a carico dell’Amap e la preziosa risorsa è gratis. E come tutto ciò che non si paga, la struttura è stata vittima del classico fraintendimento che la porta a non essere di nessuno, e quindi liberamente maltrattabile, sfruttata senza moderazione, a volte vittima di atti vandalici (nel 2014 è stata non funzionante per diverso tempo, riparata solo a febbraio 2015 dopo la sollecitazione dell’VIII circoscrizione), e recentemente abbellita con le tag realizzate a pennarello, con il ripiano scambiato saltuariamente per deposito di bottiglie di vetro, come accade in tutti i luoghi vicini alla movida notturna.

La notizia positiva è che al momento il fontanello funziona regolarmente, quella negativa è che è destinato a restare un esemplare solitario. Ma forse, visto il trattamento riservatogli, non è del tutto un male. 

Massimo Gucciardo

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