Il Datagate anche a Palermo?

Lo scandalo Datagate, ovvero l’enorme attività di spionaggio dell’americana National Security Agency, svelata da Edward Snowden, si arricchisce ogni giorno di un nuovo capitolo. Dopo le rivelazioni del Guardian, secondo cui ad essere spiate erano pure le utenze telefoniche delle istituzioni europee e delle ambasciate, interviene anche Giorgio Napolitano: “La questione del datagate è spinosa e dovrà trovare risposte soddisfacenti”.  Interviene anche la Commissione europea che domani farà il punto nella riunione a Strasburgo. I Paesi europei, infatti, non l’hanno presa proprio bene….

Ma a guardare meglio all’intera vicenda, come ricorda il Corriere della sera, non è una storia del tutto nuova:

“Report aveva ricostruito in una lunga e complessa inchiesta giornalistica la vicenda dello spionaggio Telecom, di quella cioè che è stata definita la più grande operazione di spionaggio dai tempi del Sifar. Un’attività di dossieraggio realizzata dalla security messa in piedi dagli uomini alle dipendenze di Tronchetti Provera”.

“La storia che avevamo raccontato – si legge sul quotidiano in un articolo firmato da Sigrifido Ranucci, uno degli autori dell’inchiesta del team Gabanelli – si chiudeva con una telefonata di Gian Mario Rossignolo che ha ricoperto la carica di presidente di Telecom Italia nel 1998. Il manager ci ha confidato di essere stato sollecitato da personaggi legati ai servizi statunitensi a utilizzare un centro d’ascolto telefonico a Palermo”.

Perché proprio Palermo? “Penso che da Palermo ci sia tutto il traffico con il Medio Oriente” aveva risposto il manager ai giornalisti di Report. 

Non si sa se i servizi Usa alla fine hanno raggiunto l’obiettivo. Ma non è improbabile.

La puntata di Report sullo spionaggio in Italia

Scandalo Datagate: Snowden in fuga con l’aiuto di Wikealeaks