Il Consiglio straordinario per l’emergenza rifiuti nella città «Stamu fitennu». E l’assessore Barresi si affida al Signore

«Stamu fitennu ancora, meno di prima, ma stamu fitennu». La sintesi in dialetto del consigliere comunale Graziano Bonaccorsi, durante la seduta straordinaria del Consiglio comunale di Catania sull’emergenza rifiuti, rende l’idea delle condizioni in cui versa la città. Ancora divisa tra zone in cui si fa la raccolta porta a porta e altre in cui i cassonetti restano, o, anche quando sono stati tolti, hanno lasciato spazio a microdiscariche. Sacchetti disseminati sui marciapiedi, spazzamento carente o del tutto assente, percentuali di raccolta differenziata lontane dagli obiettivi prefissati, l’inciviltà di alcuni cittadini. Sono questi i temi su cui si sono concentrati gli interventi dei consiglieri comunali per oltre due ore e mezza. Prima di lasciare la parola per le risposte all’assessore ai Rifiuti Andrea Barresi che ha aperto e chiuso il proprio intervento, durato una mezz’oretta abbondante, affidandosi «al Signore». Segno che per risolvere certe questioni potrebbero non bastare i mezzi umani. 

«Lo chiamerei un consiglio ordinario perché di straordinario non ha proprio nulla», ha detto Lanfranco Zappalà. Il consigliere comunale del gruppo misto che qualche mese fa, sul proprio profilo Facebook, aveva ipotizzato la soluzione di depositare la spazzatura in «grandi fosse da realizzare in terreni comunali abbandonati». Una proposta ai limiti del paradosso che aveva creato non poca polemica portando il M5s a chiederne le dimissioni. «La città era invasa dalla spazzatura fino al primo piano dei palazzi e io sono stato attaccato per avere scritto di spostarla per non fare vedere l’indecenza». Come fosse polvere da mettere sotto il tappeto in previsione della visita della suocera per il pranzo. Per nulla pentito di quella idea, Zappalà oggi ha chiesto all’assessore Barresi di conoscere i rapporti tra l’amministrazione e le aziende che si occupano della gestione dei rifiuti e quanti mezzi e quanti uomini abbiano a disposizione. 

A chiedere la parola al presidente del Consiglio comunale Giuseppe Castiglione, durante la seduta a cui ha preso parte anche il comandante dei vigili urbani Stefano Sorbino, sono stati diversi consiglieri sia di maggioranza che di opposizione. Come Santi Bosco per fare i complimenti all’assessore Barresi e non risparmiare critiche a chi gli ha lasciato il posto (Fabio Cantarella) o la consigliera Paola Parisi che ha voluto fare notare la mancanza di una «presa di posizione contro l’inciviltà delle persone» e «il cambio di passo da quando è arrivato Barresi». Un prima e un dopo quel mini-rimpasto di giunta fatto dal sindaco Salvo Poglise che, da altri, ha però un segno diverso. «Il lotto centro è un lotto di sporcizia – ha detto il consigliere Daniele Bottino – ancora più di quanto non lo fosse già prima. Quello che manca è lo spazzamento delle strade e qualcosa si deve fare perché i residenti sono disperati e non hanno più intenzione di pagare la Tari per un servizio che non esiste. Così – ha concluso – non si può più andare avanti».

Una posizione condivisa anche dal consigliere Salvo Di Salvo che, pur sottolineando di non volere puntare il dito contro nessuno, ha parlato del lotto centro come di una «questione che crea imbarazzo. Non vedo più un operatore ecologico con la ramazza nelle mani da anni e vorrei capire il perché». A questo proposito, è stato il consigliere Emanuele Nasca a ricordare che «esistono delle penali con cui deve essere multato chiunque non faccia il proprio dovere perché siamo al collasso». Osservazioni a cui ha risposto l’assessore ai Rifiuti sciorinando anche i dati che aveva a disposizione. «Il problema delle discariche, ringraziando il Signore, è allontanato – ha esordito Barresi – mentre quello della differenziata purtroppo è legato a problematiche regionali e non comunali, a partire dalla chiusura delle discariche. Prima di scagliarsi contro l’amministrazione, bisognerebbe chiedersi: perché il cittadino deve buttare i rifiuti in mezzo alla strada?». 

Stando ai dati riferiti dall’assessore, la differenziata sarebbe al 41 per centro nella zona Nord (dove sono stati distribuiti già duemila kit per la raccolta) e al 31 per cento in quella Sud (con 2.800 kit consegnati). Inoltre, nel solo mese di gennaio sono stati elevati oltre 2100 verbali, di cui 1163 a residenti che hanno conferito rifiuti nei cassonetti in orari o giorni non consentiti. «Ma 726 sono invece adate a sporcaccioni che provengono da comuni cosiddetti virtuosi e che non hanno capito che la città di Catania non è la pattumiera dell’hinterland». Dopo avere definito «sporchi» i catanesi, l’assessore ha preso l’impegno di portare il servizio di spazzamento straordinario a regime entro i prossimi 15 giorni. Barresi ha anche assicurato che, subito dopo Sant’Agata, organizzerà un incontro con gli amministratori degli ospedali e dell’aeroporto per dare loro un ultimatum per la raccolta differenziata. «Buon lavoro e che il Signore ci aiuti a tutti», ha concluso l’assessore sperando, forse, in un miracolo.

Marta Silvestre

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