Un piano che comprende rimedi correttivi che hanno lo scopo di arginare il rischio che si verifichino eventi di corruzione, che renderà quindi migliori le regole sul lavoro a vantaggio sì dell’amministrazione ma della comunità in generale.
Stamattina a Villa Niscemi si è tenuta la presentazione delle misure attuate dal Comune di Palermo in materia di normativa anticorruzione. Erano presenti il sindaco Leoluca Orlando, gli assessori al Bilancio Luciano Abbonato e alle Partecipate Cesare Lapiana e il segretario generale del Comune Fabrizio dall’Acqua.
Il Piano anticorruzione è stato approvato dalla Giunta lo scorso marzo in attuazione della legge 190 si tratta di misure che saranno sottoposte a continue verifiche e aggiornamenti, anche in relazione alle singole scelte organizzative.
Le misure previste
Rotazione fino al 33 per cento dei dipendenti delle aree ritenute più esposte a pericoli tangentizi, misura che deve applicarsi ogni tre, massimo cinque anni, informatizzazione di alcuni settori al fine di diminuire il contatto pubblico/dipendente. I dati sulla rotazione ad oggi riguardano il settore riqualificazione urbana, 146 unità; Suap 32 unità; Settore tributi 6 unità; Pianificazione del territorio 23 unità; Verde 55 unità, Risorse Umane 7 unità; Relazioni istituzionali 13 unità; Innovazione tecnologica 19 unità; Bilancio 5 unità e Area scuola 8 unità.
Il Comune ha anche predisposto un software che permetterà ai dirigenti di avere un quadro delle misure da adottare e una linea telefonica dedicata alle denunce di episodi di corruzione.
«Condividiamo il piano anticorruzione dell’amministrazione comunale di Palermo e lanciamo al sindaco Leoluca Orlando la proposta di concordare, insieme ai sindacati, una piattaforma di interventi che renda ancora più semplice tradurre in atti concreti i punti previsti dal piano – dicono Lorenzo Geraci e Pietro Chiaramonte, rispettivamente segretario generale e responsabile territoriale della Cisl FpPalermo-Trapani – . Come abbiamo sempre detto siamo in prima linea perchè vi sia un’amministrazione sana, in cui non avvengano episodi di corruzione e malaffare e in cui si valorizzino le tante professionalità oneste e competenti. Chiediamo al sindaco Orlando – concludono Geraci e Chiaramonte – di convocarci nel più breve tempo possibile per pianificare tutte le azioni da compiere, a partire dalla verifica della dotazione organica degli uffici. I dipendenti infedeli sono un’offesa per tutti gli altri che operano con rigore e spirito di servizio e una vergogna nei confronti dei cittadini».
«Il piano anti corruzione adottato dalla città di Palermo – dicono Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti, consiglieri comunali di Idv – deve entrare in vigore immediatamente, per evitare che si ripetano ancora casi come quello dei Tributi. Invitiamo il sindaco Orlando ad agire con tempestività, premendo il piede sull’acceleratore e intensificando il dei dipendenti che in alcuni uffici è ancora troppo carente. Il Comune si costituisca parte civile nel processo, oppure in caso contrario a farlo sarà Idv».
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