LUNGI DA NOI L’IDEA CHE L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DEL CAPOLUOGO DELL’ISOLA POSSA UTILIZZARE DUE PESI E DUE MISURE
Nel nostro indirizzo di posta elettronica è giunto il seguente comunicato da parte del Comune di Palermo:
“Il Caep nucleo di controllo attività produttive della Polizia Municipale ha eseguito due chiusure di attività abusive, una somministrazione di alimenti e bevande ed un centro estetica, rispettivamente ubicate in via Di Giovanni ed in viale Strasburgo”.
“Il provvedimento di chiusura – prosegue il comunicato – è stato effettuato con il sequestro immediato delle due attività commerciali, a conclusione degli accertamenti sul posto, al fine di evitare che lattività illecita possa avere ulteriori conseguenze sul circuito commerciale in danno agli esercenti in regola e sulla salute pubblica nei confronti dellutenza”.
“In via Di Giovanni, dai controlli degli agenti – leggiamo sempre nel comunicato – è emerso che lattività di somministrazione di alimenti e bevande veniva svolta senza alcuna autorizzazione amministrativa. Inevitabili le sanzioni di ottomila euro nei confronti del titolare e la chiusura immediata dellesercizio commerciale con lapplicazione dei sigilli”.
“Momenti di tensione si sono registrati quando il titolare ha cercato di opporsi al provvedimento – prosegue la nota – ma la situazione è poi ritornata sotto il controllo degli agenti che hanno proceduto al sequestro dei locali. Identico provvedimento per un centro estetico di viale Strasburgo. Gli agenti durante i controlli di unattività di acconciatore per donna e centro estetica, riscontravano che il titolare svolgeva lattività di centro estetica senza la prevista autorizzazione amministrativa. Oltre alla sanzione di 900 euro, è stato effettuato il sequestro del centro estetica con lapposizione dei sigilli”.
Firmato: Salvatore Romano – Polizia Municipale.
Solo una domanda: i commercianti che operano con le bancarelle sotto i portici di via Ruggero Settimo, Piazza Ungheria e, in generale, nel centro della città – gestiti da non italiani – sono tutti “leciti”? Quindi non producono “ulteriori conseguenze sul circuito commerciale in danno agli esercenti in regola e sulla salute pubblica nei confronti dellutenza”? Insomma, hanno tutti “la prevista autorizzazione amministrativa”?
Giriamo queste domande al nostro amico Nunzio Reina della Confartigianato di Palermo. Magari trova il tempo di spiegarci come stanno le cose…
Foto tratta da mobilitapalermo
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