“Il Cavaliere sta per lanciare il brand Marina Berlusconi premier”

L’ANNUNCIO LO DA’ IL SENATORE DI CENTRODESTRA, PAOLO NACCARATO, IN UN’INTERVISTA AL QUOTIDIANO ‘LA REPUBBLICA’. CHE SUCCEDEREBBE IN SICILIA DOVE ANGELINO ALFANO…

La notizia è nell’aria da mesi. Adesso a rilanciarla, in un’intervista a la Repubblica, è il senatore di centrodestra, Paolo Naccarato: “Si vota a febbraio, Marina Berlusconi si candida” dice il parlamentare.

Berlusconi vuole rompere – aggiunge Naccarato – votando a febbraio 2014 con Marina candidata premier. Nella confusione generale si rafforza una prospettiva: Berlusconi è costretto a lanciare il brand ‘Marina premier’. Deve farlo al più presto, facendo saltare santabarbara e Governo. Senza riguardi per nessuno, anche a costo di provocare gravi lacerazioni nel Paese, del cui destino sembra disinteressarsi”.

Berlusconi, dice il senatore, “non si fida più di nessuno”. E “pensa di mantenere ancora integro uno zoccolo duro elettorale per portare in Parlamento una pattuglia di duri e puri. Irriducibili”.

“Berlusconi – aggiunge il senatore di centrodestra – farà di tutto per reclutare Alfano, nella veste di figliol prodigo-prigioniero politico da esibire al popolo berlusconiano in segno di vittoria. Anche se temo che questa battaglia non preveda prigionieri”.

La notizia non sembra campata in aria. ieri sera, ad esempio, è stato diffuso uno stringato comunicato stampa nel quale si dice che Gianfranco Miccichè, da sempre fedelissimo del Cavaliere in Sicilia, stava incontrando Berlusconi. Nel comunicato non si diceva altro.

Da indiscrezioni, sembrerebbe che il Cavaliere, in queste ore, si starebbe consultando con i suoi più stretti collaboratori. Proprio ieri sera un altro fedelissimo di Berlusconi ci ha detto: “Ma voi pensate veramente che Berlusconi, dopo tutto quello che ha fatto in politica, lasci tutto nelle mani di Alfano? Non è così minchione…”.

Resta da capire cosa succederebbe in Sicilia nel Pdl se Marina Berlusconi dovesse scendere in campo. In questo momento, infatti, Alfano gioca con tre o quattro ‘mazzi di carte’: fa il vice presidente del Consiglio, dice di essere fedele alleato di Berlusconi, tratta con Casini, D’Alia, Formigoni e altri democristiani come lui la solita solfa di quell’Araba fenice del Ppe e non esclude altri ‘traffici’.

In Sicilia, poi, i suoi fedelissimi – Pino Firrarello e Giuseppe Castiglione – sottobanco, appoggiano il Governo di Rosario Crocetta, dividendosi un assessorato con l’Udc.

Che faranno gli Alfa-Firra-Casti? Resteranno con Letta per fare vita a uno schieramento centrista in appoggio del PD? O seguiranno il Cavaliere?

Certo che la posizione di Firrarello, Castiglione e company non deve essere comoda: si barcamenano un po’ di qua e un po’ di là. meno male che sono democristiani e a queste ‘contorsioni’ ci sono abituati…

 

 

 

 

 

Redazione

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