L’imputazione coatta per concorso esterno all’associazione mafiosa e voto di scambio aggravato disposta dal giudice per le indagini preliminari a carico del Presidente della Regione Raffaele Lombardo è di una estrema gravità perchè, tra l’altro, conferma quanto già asserito dalla Procura della Repubblica di Catania, nella richiesta di archiviazione rigettata dal Gip, circa la sussistenza di elementi di prova su rapporti tra i fratelli Lombardo ed esponeneti di Cosa Nostra, finalizzati ad ottenere il sostegno dell’organizzazione criminale in occasione di competizioni elettorali.” – E’ quanto dichiara il sen. Fabio Giambrone, Segretario regionale di Italia dei Valori.
“Ciò che emerge dalle carte processuali sul Presidente Lombardo, – aggiunge Giambrone – al di là della definizione giuridica dei fatti conclamati e del prosieguo della vicenda, impone a chi rappresenta la più alta carica della Regione di sgombrare il campo immediatamente per rispetto delle istituzioni e dei siciliani, già pesantemente offesi dalla condanna definitiva per mafia del precedente governatore Salvatore Cuffaro. Prima ancora del giudizio della Magistratura – prosegue l’esponenete di Italia dei Valori – vale la dimensione etica della politica che non consente a nessuno, tanto meno al vertice politico ed amministrativo della Regione, di intrattenere rapporti, sul cui profilo penale saranno i giudici a pronunciarsi, con boss mafiosi e praticare con essi lo scellerato voto di scambio. Attendiamo da un momento all’altro – conclude – un gesto di responsabilità e di decenza morale da parte di Lombardo che non può essere diverso dalle sue irrevocabili dimissioni.”
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