Iblis, spunta un testimone misterioso Alla prossima udienza si fa sul serio

Dopo sei stralci, un rinvio per competenza dalla corte d’Assise al Tribunale di Catania e diversi mesi spesi in burocrazia, sembra essere tutto pronto per il processo Iblis, uno dei più attesi dall’opinione pubblica catanese. Ieri, nell’aula bunker del carcere di Bicocca, sono state trattate le ultime questioni preliminari. Già da giovedì prossimo il procedimento entrerà nel vivo con l’audizione di tre testimoni. Un dibattimento che, nonostante il fitto calendario di udienze stabilito dalla corte, si prevedere lungo e complesso. Per questo, su richiesta dell’accusa, il presidente ha disposto la sospensione dei termini di custodia cautelare per gli imputati.

Tutto pronto anche per quanto riguarda la trascrizione delle intercettazioni richieste sia dall’accusa che dalle difese di alcuni dei 23 imputati e ammesse come prova nel procedimento. Serviranno otto periti, con un collaboratore ciascuno, che inizieranno a lavorare a partire dal 12 giugno. Il termine per la consegna delle trascrizioni è previsto entro 60 giorni, «ma già sappiamo che, considerata la mole di lavoro, avremo delle difficoltà», anticipa Germana De Luca a nome di tutti i periti. Tra di loro anche Lucio Tamburello, incaricato di trascrive le registrazioni ambientali e telefoniche inserite in uno stralcio del processo Iblis, quello che riguarda i due fratelli Raffaele e Angelo Lombardo per voto di scambio.

Sempre dal procedimento a carico del governatore regionale e del fratello torna in aula per Iblis uno dei tre testimoni previsti per la prossima udienza: Giuseppe Pulvirenti, maresciallo del Reparto operativo speciale dei Carabinieri di Catania chiamato insieme a un collega a riferire sulle relazioni di servizio stilate dopo l’osservazione e il pedinamento di alcuni degli imputati. Oltre ai due ufficiali, a deporre sarà un personaggio ancora misterioso per la stessa accusa. «Tra le prove che abbiamo depositato c’è una nota dell’unità d’informazione finanziaria della Banca d’Italia in cui viene esaminata la movimentazione di denaro in Sicilia per il settore dell’eolico – spiega il pubblico ministero Antonino Fanara – Il documento è firmato dal direttore dell’unità Giovanni Cristaldi, ma dev’essere stato compilato da un funzionario». Che, una volta individuato, verrà convocato in aula. La Procura si è riservata di risentirli tutti e tre dopo le trascrizioni consegnate dai periti.

[Foto di sarbathory]

Claudia Campese

Giornalista Professionista dal 2011.

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