Procedono senza sosta i tagli alla sanità siciliana da parte del Governo regionale di Rosario Crocetta. Dopo aver chiuso 28 Punti nascita, lesecutivo si concentra sui Laboratori di analisi e sui Centri di radiologia convenzionati. Il budget resta invariato. Ma in cambio degli stessi soldi il Governo Crocetta chiede un aumento del numero delle prestazioni.
Richiesta dichiarata irricevibile dai Laboratori di analisi e dai Centri di radiologia che rispondono picche e annunciano una risposta durissima che avrà effetti deleteri per le strutture sanitarie pubbliche della Sicilia già sotto stress.
Da giovedì prossimo, infatti, i Laboratori d’analisi associati al sindacato Fenasp faranno pagare per intero gli esami clinici. Dovranno pagare a prezzo pieno anche i pazienti esenti dal pagamento del ticket.
Una mossa destinata a gettare nel caos gli ospedali pubblici siciliani che, ovviamente, verranno presi dassalto dai malati meno abbienti che non potranno permettersi di pagare per intero le analisi.
I problemi seri si porranno per i malati – sempre con riferimento ai più poveri – che non potranno certo pagare oltre 200 euro per una Tac o per una Risonanza magnetica, e oltre 100 euro per unEcografia.
Il Governo regionale dice che si sta limitando ad applicare in Sicilia il cosiddetto decreto Balduzzi, che porta il nome dellex Ministro della Salute. Il problema è proprio questo: il decreto Balduzzi è una delle tante follie che il nostro Paese deve a uno dei peggiori Governi della storia della Repubblica italiana: il Governo Monti.
Ai disastri di Monti e Balduzzi la Sicilia aggiunge lascarismo del Governo di Rosario Crocetta, che si è
fatto scippare da Roma 800 milioni di euro dal proprio bilancio e, adesso, non sapendo dove trovare questi soldi, cerca di farli pagare ai siciliani. In questo caso, ai titolari dei Laboratori di analisi, alle donne siciliane in gravidanza che vivono nelle aree disagiate (il già citato taglio dei Punti nascita) e a chi gli capita a tiro.
Il vero problema è la gestione dellassessorato allEconomia da parte di un personaggio – Luca Bianchi – che invece di
Rosario Crocetta, foto di Gabriele Bonafedefare gli interessi della Sicilia fa gli interessi di Roma. Un assessore che Crocetta dovrebbe mandare subito via, ma che invece tiene nella sua Giunta perché anche lui, come gli ascari che lo hanno preceduto, è succube di Roma.
I titolari dei Laboratori di analisi e dei Centri di radiologia della Sicilia, però, annunciano battaglia. E alla riscrittura del tariffario secondo i parametri del decreto Balduzzi rispondono con la linea dura. La Regione vuole più prestazioni mantenendo costanti i fondi? Allora niente più collaborazione con la stessa Regione. Nei Laboratori di analisi e nei Centri di radiologia privati, come già ricordato, si pagherà per intero.
Tutte le sigle – Ctds, Ferbiologi, Federlab, Laisan, Anisap, Asilab, Cssp-andiar, Sara, Confapi, Abs – hanno proclamano lo stato di agitazione. Sono pronte a dare battaglia. Pronte, anche, ad uscire dal sistema sanitario regionale.
Per gli ospedali pubblici siciliani, come già accennato, sta per abbattersi un ciclone. Perché chi non se lo potrà permettere – e sono ormai in tanti, grazie alla crisi economica provocata da unUnione Europea sempre più traballante – si recherà nelle strutture sanitarie pubbliche.
Caos assicurato nei Laboratori di analisi degli ospedali. E tutto da capire quello che succederà con la radiologia. Già in condizioni normali per fare una Tac o una risonanza magnetica in una struttura pubblica passano mesi. Figuriamoci la scena con centinaia e centinaia di persone che chiedono alle strutture pubbliche di poter fare una Tac o una risonanza in tempi brevi
I problemi, però, non riguarderanno solo i pazienti. I titolari dei Laboratori di analisi e dei Centri radiologici hanno già calcolato che, lavorando in proprio, dovranno rivedere i propri organici. Questo perché, inevitabilmente, i volumi di affari si abbasseranno. Da qui una riduzione degli organici. Morale: nuovi disoccupati.
Insomma, ospedali pubblici nel caos, probabile assalto alle Tac e alle Risonanze magnetiche pubbliche e, sullo sfondo, da 3 a 4 mila licenziati. Un altro grande successo del Governo Crocetta-Bianchi
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