I Sindaci sulle armi chimiche: “È pericolo”. Il Governo: “Diamo un opuscolo…”

CRESCE LA PAURA TRA GLI ABITANTI DEI COMUNI DOVE DOVREBBERO PASSARE I VELENI

di Gabriele Bonafede

I Sindaci  calabresi ribadiscono il loro fermo no. I Sindaci della Piana di Gioia Tauro, soprattutto i diretti interessati (nella foto) Renato Bellofiore, primo cittadino di Gioia Tauro e Domenico Madafferi, Sindaco di San Ferdinando, ribadiscono il proprio “no” all’operazione di trasbordo di 560 tonnellate di armi chimiche nel porto di Gioia Tauro.

Porto Gioia Tauro con San Ferdinando sul fondo, vicino alle banchine. 

Scuole a trecento metri dalla nave tossica. I due abitati si trovano a poche decine di metri dalle banchine del porto di Gioa Tauro e i Sindaci dell’area non sono affatto convinti della necessità di utilizzarlo nel quadro della grande operazione di smaltimento delle armi chimiche siriane organizzata dall’OPAC e dal governo italiano. Tra le motivazioni più evidenti, l’estrema vicinanza dei centri urbani al luogo di trasbordo, con scuole elementari e medie a soli trecento metri dalla prevista movimentazione di materiali altamente tossici.

Le motivazioni rimangono. Infatti, quasi tutte le questioni sollevate e discusse apertamente nella riunione di lunedì 20 gennaio, rimangono, secondo sindaci e comuni cittadini intervenuti, ancora aperte: sicurezza della popolazione, criticità d’ordine pubblico, problemi relativi alla sismicità dell’area e allo sciame sismico in corso nello Stretto di Messina, maggiore tossicità e concentrazione dei materiali che si dovranno movimentare rispetto alla ordinaria gestione, mancanza di coordinamento e di informazione tra esecutivo nazionale e amministrazioni locali, eventuali danni all’industria turistica e all’ambiente, sicurezza sanitaria, mancanza di infrastrutture ospedaliere in caso di incidenti, critiche al metodo dell’elettrolisi anche in mare aperto, conoscenza dettagliata di modalità di smaltimento e luogo scelto nelle acque internazionali, etc.

A fronte di questi temi il governo risponde con ”un opuscolo”. In un comunicato di rassicurazione, da noi pubblicato integralmente, Palazzo Chigi ha manifestato l’intenzione di produrre “un opuscolo” informativo da distribuire alla popolazione. Non si conoscono ancora i dettagli di questo opuscolo che rischierebbe di apparire come uno strumento grottesco rispetto ai gravi problemi di sicurezza paventati, a torto o a ragione, dalle amministrazioni locali.

Continua la segretezza.  Nello stesso comunicato, Palazzo Chigi diffonde un video che la dice lunga sulla mancanza di volontà nel dare informazioni dettagliate a stampa e popolazione: il video, che pubblichiamo nuovamente,  dura pochi secondi, è senza audio, irrilevante ai fini dell’informazione e contrasta in maniera evidente con la trasparenza e la quantità d’informazioni diffuse dai sindaci calabresi in occasione degli incontri decisionali aperti alla popolazione. Ecco il video di Palazzo Chigi:

Un popolo in rivolta. Si profilano una serie di azioni promosse da amministrazioni, associazioni e attivisti e cittadini. Le iniziative saranno decise nella riunione dei sindaci, aperta alla popolazione e probabilmente trasmessa in streaming come la precedente, convocata per domani, Giovedì 23 Gennaio, presso il Comune di Gioia Tauro alle 16.30.

Stretto di Messina: le armi chimiche passeranno attraverso uno sciame sismico     
Armi chimiche in Calabria: clamoroso dietrofront di Scopelliti dopo il vertice con Letta…     
Gioia Tauro, si parla di militarizzazione ed evacuazioni di massa. La Calabria in rivolta: no al transito delle armi chimiche

 

Gabriele Bonafede

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