I rifiuti di Messina e dei Comuni dell’hinterland potranno essere conferiti nella discarica di Motta Sant’Anastasia per almeno un mese. Lo ha deciso ieri la Regione. Una buona notizia per la città dello Stretto che da tre giorni conviveva con l’ennesima emergenza spazzatura, rimasta per strada. Una beffa per i cittadini del centro etneo e di Misterbianco, i due comuni su cui insiste la discarica Tiritì-Valanghe d’inverno, e per i comitati che da anni si battono per la chiusura dell’impianto.
Una vicenda paradossale: il 3 novembre la prefettura comunica ai comuni che utilizzano la discarica di Mazzarà Sant’Andrea l’imminente sequestro preventivo della struttura, la più grande di Sicilia dopo quella palermitana di Bellolampo, su disposizione della procura di Barcellona Pozzo di Gotto. I magistrati indagano a seguito del diniego delle autorizzazioni per l’ampliamento dell’impianto da parte dell’assessorato regionale all’Ambiente. Altra indagine è aperta a Palermo, a carico di Giuseppe Antonioli, amministratore delegato della Tirrenoambiente, la società che gestisce la discarica. L’accusa è aver corrotto un funzionario della regione per ottenere le autorizzazioni necessarie all’ampliamento dell’impianto. Nella stessa operazione coordinata dalla procura palermitana, però, è finita anche la discarica di Motta Sant’Anastasia e la società che la gestisce, la Oikos, con a capo Domenico Proto.
Vicende comuni, dunque, per l’impianto catanese e quello messinese, ma con finali, al momento, diversi. Mazzarà Sant’Andrea viene sequestrata, Tiritì-Valanghe d’inverno non solo non viene chiusa, ma è scelta dall’assessorato regionale per ricevere nuovi rifiuti. «È scandaloso – tuona il sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo – torneranno gli uccellacci e la puzza, l’aria si inquinerà. Questa scelta è una vera e propria provocazione, ma reagiremo: sabato faremo una grande manifestazione all’ingresso della discarica e fermeremo i camion». Di Guardo sottolinea «l’incoerenza di una decisione che apre le porte di una discarica fuori legge perché senza autorizzazione e che va chiusa. Dove sta scritto – continua – che il malgoverno e la paralisi che si vive alla Regione la dobbiamo pagare noi sulla nostra pelle? Da 30 anni abbiamo la discarica, adesso basta, ci opporremo con tutti i nostri mezzi».
A Messina, invece, si tira un sospiro di sollievo. L’assessore comunale all’Ambiente e ai Rifiuti, Daniele Ialacqua, si dice «soddisfatto perché – sottolinea – con la firma di questa ordinanza si scongiura un’emergenza totale, che poteva verificarsi non solo a Messina, ma anche in numerosi comuni limitrofi. Da stasera si avvia una nuova fase di gestione di smaltimento dei rifiuti». Il conferimento a Motta costerà di più rispetto a Mazzarà Sant’Andrea: si passa da 90 a 110 euro per tonnellata di rifiuti. Una spesa enorme che i Comuni potranno abbattere solo con un piano efficace di raccolta differenziata porta a porta.
Sul piede di guerra anche i comitati No discarica di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. «A luglio – scrivono in una nota – le nostre comunità avevano accolto con soddisfazione il decreto dell’assessorato Regionale che aveva negato alla Oikos il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, imponendo ai gestori di presentare entro il 31 agosto il progetto definitivo di chiusura della discarica. Quel progetto avrebbe poi dovuto essere approvato dalla Regione per completare il complesso iter previsto e attuare un’adeguata bonifica. Da quella data sono passati già più di due mesi e di quel progetto non si sa più nulla. Come se non bastasse – continuano – a settembre il presidente Crocetta ha emanato un’ordinanza che proroga le autorizzazioni ai comuni a conferire in quel sito fino a gennaio del 2015. Con una mano dunque la Regione impone la chiusura, con l’altra consente di continuare a sversare rifiuti. Il tutto nella perenne emergenza e nell’assenza assoluta di programmazione. Una contraddizione insopportabile».
A non andare giù sono anche i tempi con cui il provvedimento che autorizza i comuni messinesi a conferire in contrada Valanghe d’inverno è arrivato. Lunedì prossimo è prevista una conferenza dei servizi a Palermo per discutere proprio del futuro della discarica di Motta. Con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti: Comuni, Regione e Oikos. «Ci andrò per ribadire la nostra posizione – conclude il sindaco Di Guardo – con o senza rifiuti della provincia di Messina, l’impianto va chiuso definitivamente e in tempi rapidi. O ne realizzano uno nuovo altrove o mandano i rifiuti in Germania o in Olanda».
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